La Galleria di Arte Moderna

Lo scorso 8 febbraio Palazzo Ducale ha partecipato alla giornata della cultura e dell'arte contemporanea organizzata dagli Amici di Palazzo Te e dei musei mantovani in una Madonna della Vittoria gremita ben oltre il limite della capienza. Italo Scaietta, padrone di casa, ha ricordato che il patrimonio monumentale della città antica, medievale e poi rinascimentale non è il solo retaggio della città.

"Si è scelto l'8 febbraio Per celebrare questo momento di riflessione sull'arte moderna e contemporanea perchè proprio in questa data, nel 1909, la Gazzetta di Mantova pubblicava il manifesto del Futurismo di Marinetti, precedendo di qualche giorno il parigino Le Figaro". Come vuole vivere allora la comunità mantovana il rapporto con l'arte contemporanea? A rispondere, nell'ordine, Roberto Pedrazzoli, ex assessore provinciale alla cultura e da sempre sponsor degli artisti del primo e secondo Novecento, il direttore di Palazzo Ducale Stefano L'Occaso e il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi. A conclusione dell'incontro ha parlato Renzo Margonari, artista, curatore critico e sognatore che dal 1959 è l'anima del contemporaneo in terra virgiliana.

Il direttore di Palazzo Ducale ha indicato nel 2026 la data di inaugurazione degli spazi del Casino delle Guardie nobili in corso di ristrutturazione: qui il museo gonzaghesco dedicherà uno spazio per le collezioni d'arte contemporanea. L'Occaso ha evidenziato come il dialogo tra l'antico e il contemporaneo sia già stato affrontato in Ducale ai tempi di Trevisani (con le opere, tra gli altri, di Lucio Fontana) e da Peter Assmann, con l'istituzione di una "Accademia delle Arti per tutti" aperta a giovani, artisti stranieri e outsider. Quattro opere delle collezioni contemporanee sono esposte nella Loggetta di Santa Barbara proprio in questi giorni. La nuova galleri è finanziata con fondi PNNR col supporto del Ministero della Cultura (2,5 milioni di euro). La galleria mira anche a riqualificare piazza Castello, oggi sottoutilizzata e luogo di passaggio, se si eccettua la settimana di Festivaletteratura.

Cedendo la parola all'arch. Mazzeri, direttore dei lavori, i presenti hanno avuto modo di conoscere come sarà "il nuovo contenitore". Quelle che erano le scuderie di Ludovico torneranno ad essere spazio di vita: uffici, spazi espositivi, magazzini, luoghi di aggregazione per mostrare e fare arte, musica, didattica, cultura. Sotto la guida di un comitato scientifico Stato-Comune, i lavori termineranno nel 2025 e nel 2026 è prevista l'inaugurazione. La sinergia virtuosa tra Stato (titolare del palazzo) e Comune di Mantova (cui appartengono molte delle opere in deposito) è stata al centro dell'intervento del sindaco Palazzi: parlando di beni culturali, "non si definiscono politiche e strategie in ragione della proprietà di muri e collezioni".
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