Intorno alla metà del VI secolo a.C., nei pressi dell’attuale località Forcello a Bagnolo S. Vito poco fuori Mantova, sorgeva un insediamento etrusco. Era una vera e propria città che prosperò sulle rive del fiume Mincio per circa due secoli. A questo antico insediamento il Museo Archeologico Nazionale di Mantova dedica una mostra, con l’intento di far rivivere le sue mura di terra, le sue case dai tetti di paglia e le strade colme di gente, carri e bestiame, dove arrivavano preziose merci esotiche trasportate da navi che solcavano le rotte adriatiche. L’esposizione si intitola “Lungo il fiume. L’abitato etrusco del Forcello” a cura di Mari Hirose, Leonardo Lamanna e Marta Rapi ed è realizzata da Palazzo Ducale di Mantova in collaborazione con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle Provincie di Cremona, Mantova e Lodi e l’Università degli Studi di Milano. La mostra, dedicata alla memoria del prof. Raffaele Carlo de Marinis, autore dei primi studi sistematici sull’insediamento, rimarrà aperta fino al 6 gennaio 2025 ed è patrocinata dall’Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici, Sezione Etruria Padana e Italia Settentrionale.
“Il Forcello era certamente una città – affermano i curatori della mostra Mari Hirose, Leonardo Lamanna e Marta Rapi – ma di essa non sopravvivono resti monumentali. La zona di pianura padana in cui venne fondata non offriva cave di pietra di facile lavorazione, ma un’altra risorsa non meno utile e preziosa: il legno delle foreste che ricoprivano questa fertile terra. Gli Etruschi ne fecero buon uso, riuscendo a edificare abitazioni ampie e robuste. Purtroppo, in un’epoca in cui i focolari erano realizzati direttamente a terra e senza coperture, gli incendi erano un evento fin troppo comune, e costringevano a frequenti demolizioni e ricostruzioni. Ma né il fuoco né il tempo hanno impedito che si conservassero fino a noi gli oggetti, «i reperti» che il Forcello restituisce in quantità considerevole. È questo il lavoro degli archeologi che, grazie a una meticolosa opera di scavo e studio, svelano il fitto intreccio di azioni umane, di gesti, di manufatti, di frammenti di vita e storie dimenticate nella terra. Sono ormai trascorsi quasi vent’anni dall’ultima mostra dedicata all’abitato etrusco del Forcello, tenutasi a Bagnolo San Vito nel 2005 presso la prestigiosa sede di Villa Riva Berni. Da allora, scavi e ricerche sono proseguiti anno dopo anno, sotto la direzione scientifica dell’Università degli Studi di Milano, e continuano tutt’ora, accrescendo la nostra conoscenza di quello che, probabilmente, è il sito archeologico più importante del territorio mantovano”.