02/07/24

In corso al Museo Archeologico di Mantova

Intorno alla metà del VI secolo a.C., nei pressi dell’attuale località Forcello a Bagnolo S. Vito poco fuori Mantova, sorgeva un insediamento etrusco. Era una vera e propria città che prosperò sulle rive del fiume Mincio per circa due secoli. A questo antico insediamento il Museo Archeologico Nazionale di Mantova dedica una mostra, con l’intento di far rivivere le sue mura di terra, le sue case dai tetti di paglia e le strade colme di gente, carri e bestiame, dove arrivavano preziose merci esotiche trasportate da navi che solcavano le rotte adriatiche. L’esposizione si intitola “Lungo il fiume. L’abitato etrusco del Forcello” a cura di Mari HiroseLeonardo Lamanna e Marta Rapi ed è realizzata da Palazzo Ducale di Mantova in collaborazione con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle Provincie di Cremona, Mantova e Lodi e l’Università degli Studi di Milano. La mostra, dedicata alla memoria del prof. Raffaele Carlo de Marinis, autore dei primi studi sistematici sull’insediamento, rimarrà aperta fino al 6 gennaio 2025 ed è patrocinata dall’Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici, Sezione Etruria Padana e Italia Settentrionale.

Esteso circa dodici ettari e di forma triangolare, l’insediamento era circondato da un terrapieno che poteva offrire protezione sia da eventuali esondazioni, sia in caso di minacce esterne. Una strada conduceva presso la porta principale per poi proseguire in direzione nord-ovest/sud-est attraversando l’intero impianto urbano. Strade secondarie parallele e perpendicolari alla via principale delineavano una rete di isolati di forma rettangolare, costituiti da più edifici. Sono state riconosciute almeno nove fasi edilizie diverse. Dopo una prosperità durata circa 150 anni, il Forcello conobbe un rapido declino a causa dell’invasione dell’Italia settentrionale da parte di tribù celtiche d’Oltralpe, come i Cenomani, che si stanziarono nel territorio mantovano.

Il Forcello era certamente una città – affermano i curatori della mostra Mari HiroseLeonardo Lamanna e Marta Rapi – ma di essa non sopravvivono resti monumentali. La zona di pianura padana in cui venne fondata non offriva cave di pietra di facile lavorazione, ma un’altra risorsa non meno utile e preziosa: il legno delle foreste che ricoprivano questa fertile terra. Gli Etruschi ne fecero buon uso, riuscendo a edificare abitazioni ampie e robuste. Purtroppo, in un’epoca in cui i focolari erano realizzati direttamente a terra e senza coperture, gli incendi erano un evento fin troppo comune, e costringevano a frequenti demolizioni e ricostruzioni. Ma né il fuoco né il tempo hanno impedito che si conservassero fino a noi gli oggetti, «i reperti» che il Forcello restituisce in quantità considerevole. È questo il lavoro degli archeologi che, grazie a una meticolosa opera di scavo e studio, svelano il fitto intreccio di azioni umane, di gesti, di manufatti, di frammenti di vita e storie dimenticate nella terra. Sono ormai trascorsi quasi vent’anni dall’ultima mostra dedicata all’abitato etrusco del Forcello, tenutasi a Bagnolo San Vito nel 2005 presso la prestigiosa sede di Villa Riva Berni. Da allora, scavi e ricerche sono proseguiti anno dopo anno, sotto la direzione scientifica dell’Università degli Studi di Milano, e continuano tutt’ora, accrescendo la nostra conoscenza di quello che, probabilmente, è il sito archeologico più importante del territorio mantovano”.

Il libretto di accompagnamento al percorso di visita, disponibile come omaggio per i visitatori, è edito da Sometti (Mantova).

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25 maggio 2024 - 6 gennaio 2025
LUNGO IL FIUME. L’abitato etrusco del Forcello
Museo Archeologico Nazionale di Mantova

Ingresso con biglietto del museo

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28/05/24

Dipinti, disegni e incisioni veronesi intorno a Giulio Romano

Si terrà giovedì 20 giugno alle ore 17.30 presso l’Atrio degli Arcieri di Palazzo Ducale di Mantova la conferenza di Mattia Vinco dedicata ai rapporti tra Mantova e Verona nella prima metà del Cinquecento, in relazione alla mostra Giovan Battista Scultori. Intagliator di stampe e scultore eccellente, attualmente allestita nella Palazzina della Rustica. Due dei protagonisti dei vivaci scambi tra le due città furono Giulio Romano, il più celebre allievo di Raffaello trasferitosi a Mantova nel 1524, e Giovan Battista Sculturi, nato a Verona intorno al 1503 e a lungo attivo a Mantova, dove morì nel 1575. Quest’ultimo collaborò proprio con Giulio Romano in alcuni importanti cantieri mantovani, come quelli di Palazzo Te o dell’appartamento di Troia all’interno di Palazzo Ducale. Entrambi gli artisti si trovarono, inoltre, a lavorare nel duomo di Verona nel corso degli anni Trenta del Cinquecento. Ma le relazioni tra le due città non si fermano a questi due nomi e vedono coinvolti, al contrario, numerosi altri artisti, spaziando dalla pittura all’incisione. In un simile contesto, il linguaggio elaborato da Giulio Romano a Mantova si afferma come modello di riferimento senza però escludere altre voci che seppero emergere con una propria autonomia.

Mattia Vinco è ricercatore in storia dell’arte moderna presso l’Università di Trento, i suoi interessi di ricerca comprendono la pittura veronese dal Tardogotico al Barocco e la pittura profana e domestica rinascimentale.

La partecipazione alla conferenza è libera ed è gradita la prenotazione su questo modulo o via telefono (Infopoint tel. 0376352100 attivo dal martedì alla domenica ore 8.30-13.30).

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28/05/24

PALAZZO DUCALE E I SUOI CANTIERI: UN INCONTRO PUBBLICO

Da oramai tre anni, Palazzo Ducale ha avviato una campagna di lavori di straordinaria intensità, paragonabile a quella fase intrapresa da Clinio Cottafavi tra gli anni Venti e Trenta del Novecento. Sono in corso miglioramenti sismici e strutturali, rifunzionalizzazioni, restauri, aperture di nuove aree del monumento.

La necessità e la programmazione dei lavori risale in alcuni casi al 2012, all’epoca del terremoto, e comporta scelte strategiche e progettuali, riflessioni sulle metodologie d’intervento, gestione delle quotidiane difficoltà e delle interferenze.

In passato, il “buon governo” era raffigurato iconograficamente anche dal fervore dei cantieri, specchio di vivace attività e quindi di benessere. È così ancora oggi? L’avvio di grandi interventi significa tanto migliorare le condizioni conservative del Palazzo Ducale, quanto offrire opportunità di lavoro. A essi si affianca la ripresa di un’attività di costante manutenzione.

Palazzo Ducale sente la necessità di incontrare un pubblico ampio, per rendere conto del suo lavoro e dell’impegno sulla tutela e sulla conservazione del monumento.

Un bilancio di questi tre anni densi di attività e delle prospettive future avverrà mercoledì 19 giugno, alle ore 17:30, nell’Atrio degli Arcieri. L’incontro è aperto a tutti: ai curiosi, a chi avesse perplessità o dubbi su scelte e strategie, agli “addetti ai lavori”, a chi segue con interesse le sorti del Palazzo Ducale, a chi vuole iniziare a farlo. Stefano Scansani, giornalista, introdurrà e condurrà l’incontro, alla presenza dell’architetto Antonio Giovanni Mazzeri, responsabile di larga parte degli interventi in corso, e di Stefano L’Occaso, direttore del Museo.

Un’occasione per mappare il Museo “sotto i ferri” e per scoprire il Museo del futuro.

La partecipazione alla conferenza è libera ed è gradita la prenotazione via modulo google o via telefono (Infopoint tel. 0376352100 attivo dal martedì alla domenica ore 8.30-13.30).

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28/05/24

FESTA DELLA MUSICA IN PALAZZO DUCALE

Da un anno a questa parte, Palazzo Ducale e il Conservatorio “Lucio Campiani” di Mantova si sono accordati, affinché gli ambienti del Museo possano diventare spazi per studiare musica e sale concerto.

Questa preziosa collaborazione, che ha già portato numerosi frutti, sarà festeggiata venerdì 21 giugno 2024, giorno della Festa della Musica, con un concerto del prof. Stefano Carlini, docente di viola, nella Galleria dei fiumi, dalle 14:00 alle 16:00. Il concerto, gratuito per tutti i visitatori e gli abbonati del Palazzo Ducale, celebra il giorno più lungo dell’anno, ovvero il solstizio d’estate. «La Festa della Musica, nata nel 1982 in Francia, – racconta Stefano Carlini – è aperta a tutte le musiche, senza gerarchia di generi o di pratiche, e incoraggia chiunque a scendere con i propri strumenti, oppure cantare, senza limiti di sorta, suonando ovunque ne sia consentito l’ascolto

In Italia la Festa ha preso piede nel 1995 e dal 2016 è promossa su tutto il territorio nazionale italiano dal Ministero della Cultura attraverso l'AIPFM (Associazione Italiana per la Promozione della Festa della musica). La musica compie pienamente la sua funzione di integrazione e coesione sociale diffondendosi su strade, piazze, scuole, musei e storici luoghi d'arte, cortili, chiostri e anche luoghi solitamente non adibiti allo spettacolo, in ospedali e carceri, e nei luoghi del disagio sociale, e perfino negli aeroporti, in una celebrazione d’ogni genere musicale, moderno o classico, che mobilita scuole di musica, conservatori, associazioni, orchestre, corali, bande etc.

 

Ed ecco il programma del concerto!

Franz Joseph Haydn (1732-1809): Duetto Hob. XII n. 4 (1770) in do magg. per due baryton (trascrizione per viole)

Yuliia Kovina, viola

Stefano Carlini, viola                              

 

Ignace Pleyel (1757-1831): Duetto op.8 n.2 in do magg. per due viole

Yuliia Kovina, viola

Stefano Carlini, viola

 

Ernesto Koehler (1849-1907): “Presto” in re min. op.33 n.6 per flauto solo 

Rosa Concetta Ciaramella, flauto                                                                          

 

Enrico Polo (1868-1953): Studio-Sonata per viola sola (1945)

Yuliia Kovina, viola

 

Heinrich Ernst Kayser (1815-1888): “Gran Duo concertante” in sib magg. op.2 (1842) per clarinetto e viola

Flavio Zanon, clarinetto

Stefano Carlini, viola

 

Claude Debussy (1862-1918): “Syrinx” (La flute de Pan) (1913) per flauto solo

Rosa Concetta Ciaramella, flauto                                                                           

 

Paul Juon (1872-1940): “Divertimento” in do magg. op.34 (1908) per clarinetto e due viole

Flavio Zanon, clarinetto

Stefano Carlini, viola

Yuliia Kovina, viola

 

Carl Philipp Stamitz (1745-1801): Duetto I° in do magg. per due viole

Yuliia Kovina, viola

Stefano Carlini, viola

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06/06/24

IL FORCELLO RACCONTATO DAGLI ARCHEOLOGI

In occasione delle Giornate Europee dell'Archeologia (GEA) Palazzo Ducale di Mantova organizza una visita guidata alla mostra Lungo il fiume. L'abitato etrusco del Forcello nella giornata di sabato 15 giugno alle ore 15.30 e 17.00. L'operatrice didattica Chiara Gradella illustrerà i reperti archeologici ritrovati negli scavi di questo antico insediamento, ricostruendo la vita quotidiana del popolo etrusco alla metà del VI secolo a.C.

È possibile iscriversi alla visita chiamando telefonicamente l’Infopoint allo 0376 352100 (numero attivo dal martedì alla domenica dalle ore 9 alle 13.30). Il ritrovo è davanti al Museo Archeologico Nazionale di Mantova in piazza Sordello 27, la partecipazione avviene previa biglietto di €5, salvo gratuità di legge, di cui munirsi preventivamente passando dalla biglietteria in piazza Sordello sotto i portici.

Le GEA sono promosse dall’Istituto nazionale di ricerca archeologica preventiva della Francia, con il patrocinio del Consiglio d’Europa, con l’obiettivo di avvicinare i cittadini alla scoperta del passato e della nostra storia. Le iniziative su tutto il territorio nazionale sono numerose e si possono scoprire a sul sito della manifestazione.

Intorno alla metà del VI secolo a.C., nei pressi dell’attuale località Forcello a Bagnolo S. Vito poco fuori Mantova, sorgeva un insediamento etrusco. Era una vera e propria città che prosperò sulle rive del fiume Mincio per circa due secoli. La mostra del Museo Archeologico Nazionale di Mantova, realizzata con la collaborazione della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle Provincie di Cremona, Mantova e Lodi e l’Università degli Studi di Milano, mira a far rivivere le sue mura di terra, le sue case dai tetti di paglia e le strade colme di gente, carri e bestiame, dove arrivavano preziose merci esotiche trasportate da navi che solcavano le rotte adriatiche. Dedicata alla memoria del prof. Raffaele Carlo de Marinis, autore dei primi studi sistematici sull’insediamento, l’esposizione rimarrà aperta fino al 6 gennaio 2025 ed è patrocinata dall’Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici, Sezione Etruria Padana e Italia Settentrionale. Il libretto di accompagnamento al percorso di visita, disponibile come omaggio per i visitatori, è edito da Sometti (Mantova).

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31/05/24

Trame Sonore al via!

Trame Sonore – Mantova Chamber Music Festival è molto più di un festival musicale. Percorsi tematici, itinerari culturali, workshop e incontri s’intrecciano ai concerti per una manifestazione internazionale che è meeting di artisti dal mondo e omaggio alla musica da camera: nei giorni di Trame Sonore, Mantova, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, si offre ai visitatori in una prospettiva inedita d’incontro tra musica, arte e architettura. Palazzo Ducale ospita concerti da mercoledì 29 maggio fino a domenica 2 giugno nei magnifici ambienti della Galleria degli Specchi, Sala dei Fiumi, Portico del Cortile d'Onore, Piazza Santa Barbara e da quest'anno anche al primo piano del Museo Archeologico Nazionale.

Tutte le informazioni e il programma degli oltre 300 concerti qui: https://www.oficinaocm.com/trame-sonore-2024/

"A distanza di tanti anni dalla “prima volta” – siamo alla dodicesima edizione – stento ancora a trovare le parole per definire Trame Sonore. Cos’è? un evento, una manifestazione, una rassegna, un festival? È un po’ di tutto questo e molto di più: è la musica che s’impadronisce degli spazi e dei cuori e ne dispone per alcuni giorni, giocando con le nostre emozioni, che imparano a seguire i suoi ritmi e le sue melodie. È un momento di gioia e di festa che riempie le sale del Palazzo Ducale, trascinato da Oficina OCM, dal suo staff e dai volontari, dagli artisti che eleggono Mantova capitale della musica per alcuni giorni, e sostenuto da tutto il personale del Museo di Palazzo Ducale e quest’anno anche del Museo Archeologico Nazionale, che accoglie la musica contemporanea, in un avvolgente contrasto di epoche ed espressioni. Torrenti di colori e suoni accoglieranno il visitatore nella sala dei Fiumi, mirabilmente dipinta nel Settecento e luogo ideale per l’esecuzione della musica antica e barocca, mentre la galleria degli Specchi tornerà a essere protagonista, per eleganza e fasto, all’interno di un percorso – quello del Museo di Palazzo Ducale – sempre pieno di sorprese"
(Stefano L'Occaso - Direttore di Palazzo Ducale di Mantova)

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16/05/24

Omaggio a Domenico Fetti

Venerdì 24 maggio alle ore 17.30 presso l’Atrio degli Arcieri di Palazzo Ducale di Mantova si terrà la conferenza dedicata all’artista Domenico Fetti (1589 – 1623) con interventi di Raffaella Morselli e di David Sayn Calarco. Nell’incontro saranno presentati gli esiti dei più recenti studi sulla figura del pittore di corte del duca Ferdinando Gonzaga, con alcune importanti novità.

Domenico Fetti fu chiamato a Mantova nel 1614 e restò al servizio dei Gonzaga per circa otto anni, prima di trasferirsi a Venezia nel 1622. Qui l'artista ebbe modo di confrontarsi con la straordinaria collezione di opere d’arte gonzaghesca facendo maturare le sue ricerche in campo pittorico. Durante il periodo mantovano realizzò le sue opere più note, tra cui la serie delle parabole e l’immensa “Moltiplicazione di pani e dei pesci”, il dipinto che un tempo era nel refettorio di Sant’Orsola e che ora è esposto nella Sala degli Arcieri al museo di Palazzo Ducale.

Raffaella Morselli è attualmente professore ordinario presso l’Università della Sapienza di Roma ed è autrice di numerose pubblicazioni dedicate alla storia dell’arte italiana e mantovana. È stata curatrice della mostra “La Celeste Galeria” (2002-2003). David Sayn Calarco è esperto e consulente per il mercato dell’arte attivo per lo più a Londra: sua è la scoperta di un importante dipinto inedito dell’artista romano.

“Con Domenico Fetti – afferma Stefano L’Occaso – la pittura raggiunse apici inarrivabili di virtuosismo. La sua pennellata, pura pittura di tocco, di grande modernità, fu amata e apprezzata da Ferdinando Gonzaga, duca di Mantova dal 1612 al 1626. Grazie a questo lungimirante committente, l’arte di Fetti raggiunse una straordinaria maturità, nella breve parabola della sua vita, che ha paralleli con quella di Caravaggio. Palazzo Ducale raccoglie indubbiamente le più alte testimonianze del talento di Fetti e gli rende omaggio con due conferenze che esplorano aspetti inediti della sua opera.”

La partecipazione alla conferenza è libera ed è gradita la prenotazione sul sito web di Palazzo Ducale di Mantova o via telefono (Infopoint tel. 0376352100 attivo dal martedì alla domenica ore 8.30-13.30).

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26/04/24

I Gonzaga e gli Ebrei a Mantova

Venerdì 3 maggio 2024 alle ore 17:00, nell’Atrio degli Arcieri di Palazzo Ducale a Mantova, avrà luogo l’inaugurazione dell’esposizione “I Gonzaga e gli Ebrei di Mantova” a cura di Emanuele Colorni e Mauro Patuzzi. Per l’occasione la Schola Cantorum “Pietro Pomponazzo” diretta dal M° Marino Cavalca eseguirà una selezione di brani corali dalla spiccata influenza lirica, composti da autori mantovani a metà Ottocento per la Sinagoga Grande della città. Le partiture musicali sono custodite nell’archivio della Comunità ebraica locale. Con questa mostra, costituita da una serie cronologica di pannelli didattici, la Comunità ebraica mantovana vuole portare all’attenzione del pubblico la lunga, e a volte tribolata, convivenza a Mantova degli Ebrei con la signoria dei Gonzaga.

Da una lettura attenta di antichi e rari documenti dell’Archivio Gonzaga (Archivio di Stato) e dell’Archivio della Comunità ebraica mantovana, emerge il forte intreccio tra la storia degli Ebrei, presenti in Provincia già dalla fine del Trecento, e la storia della signoria dei Gonzaga, iniziata nel 1328 e finita nel 1708. Si tratta di un periodo lungo quasi quattro secoli durante il quale la minoranza ebraica si è lentamente, ma pacificamente, ingrandita e integrata nella società mantovana. La mostra, allestita nella Sala dello Specchio, è visitabile lungo il percorso di visita di Palazzo Ducale con il normale biglietto del museo da €9 in su.

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La mostra sarà temporaneamente chiusa al pubblico dal 28 maggio al 4 giugno, in concomitanza della rassegna musicale TRAME SONORE
dal 4 maggio al 4 agosto 2024
“I Gonzaga e gli Ebrei di Mantova”
Sala dello Specchio, Corte Vecchia, Palazzo Ducale di Mantova
Una mostra a cura di Emanuele Colorni e Mauro Patuzzi
in collaborazione con la Comunità Ebraica di Mantova

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17/04/24

Fino al 21 luglio 2024 la mostra su Giovan Battista Scultori

Sabato 20 aprile è il giorno di apertura della mostra “Giovan Battista Scultori. Intagliator di stampe e scultore eccellente” a Palazzo Ducale di Mantova. Allestita nella Camera di Bacco e nella Stanza delle Due Colonne della Palazzina della Rustica, edificata da Giulio Romano, che fu maestro di Scultori, la mostra ospita un nucleo di opere composto da venticinque stampe, tre lastre su rame dell’artista e oggetti d’oreficeria. L’esposizione è compresa nel percorso di visita di Palazzo Ducale, ora arricchito dallo splendido passaggio lungo il corridore della Cavallerizza appena restaurato con meraviglioso panorama sui laghi. L’offerta museale della reggia dei Gonzaga – senza alcuna modifica del costo del biglietto del museo – si amplia ulteriormente e costituisce ancor più un’occasione unica per turisti, famiglie, studiosi e appassionati d’arte.

Giovanni Battista Scultori (1503-1575) è una figura di eccezionale interesse per la nascita della scuola mantovana d’incisione del XVI secolo e la sua importanza è oggi sconosciuta al grande pubblico. Nell’Italia del Cinquecento, lo Scultori era noto in tutta la penisola e le sue vicende private – come l’arresto nel 1567 da parte dell’Inquisizione – destarono scalpore. Artista di multiforme talento, lo Scultori è citato da Giorgio Vasari nel Cinquecento soprattutto come incisore “discepolo di Giulio Romano” e autore di prove grafiche “molto capricciose” e di “invenzione, disegno e grazia straordinaria”. Lo storiografo aretino riconosce allo Scultori le virtù attribuite allo stesso Giulio, laddove “capriccio” in quel contesto è sinonimo di eccezionale ingegno e sicurezza del fare. La mostra di Palazzo Ducale si pone nel solco di una serie di proposte espositive che illustrano e approfondiscono momenti del passato gonzaghesco meno noti ma meritevoli di studio. Scultori è una di quelle figure, solo apparentemente minori, che ruotano intorno a Giulio Romano e che permettono di comprendere meglio il complesso sistema di produzione artistica messo in atto dal maestro. Molti gli enigmi sul tavolo degli storici dell’arte, alcuni dei quali risolti: il rapporto tra maestro e allievo, ossia tra Giulio e Scultori, il ruolo nell’invenzione delle stampe di un altro importante protagonista del XVI secolo, Giovan Battista Bertani, le finalità ultime delle stampe stesse, forse concepite più come prova di abilità, come biglietto da visita, che non con effettive finalità commerciali. Le incisioni di Scultori, lungi dall’essere un prodotto “popolare”, sono oggi rare e non esiste un solo istituto museale che raccolga tutte le stampe accreditate all’artista. Esse sono qui esposte per la prima volta, grazie alla fondamentale collaborazione dell’Istituto centrale per la Grafica, insieme ad altre solo dubitativamente riferite a Scultori e ad alcune di Giorgio Ghisi, abilissimo allievo dello Scultori.

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La produzione grafica di Scultori – afferma il direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso – è alla base della nascita della “scuola mantovana” del Cinquecento: la scuola che vide l’affermarsi di Ghisi (certamente uno dei grandi protagonisti dell’incisione cinquecentesca) e dei figli di Giovan Battista Adamo e Diana, la quale meriterà una mostra analoga a quella ora dedicata al padre. Con il suo talento proteiforme – fu abile stuccatore ma anche scultore della pietra, incisore, intagliatore, bronzista – Giovan Battista Scultori diffuse l’arte mantovana in vari centri italiani e non solo. Lavorò a Verona, Trento, Venezia, Roma e forse anche in Germania, operando per duchi e vescovi, ma anche per l’imperatore Carlo V. Scultori, definito ai suoi tempi “più eccellente che nissuno altro” nella sua arte, permette quindi di esplorare un mondo, quello della grafica e dell’incisione, che amplia ulteriormente il ventaglio di iniziative e di valorizzazione del patrimonio portato avanti dal museo di Palazzo Ducale di Mantova, grazie a uno straordinario impegno del suo personale, al quale va la mia più profonda gratitudine”.

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La mostra è l’occasione per consentire al pubblico di visitare lo straordinario Cortile della Cavallerizza appena uscito da un accurato intervento di restauro. Realizzato con fondi del Piano Stralcio Cultura e Turismo nell’ambito di un ampio finanziamento teso al recupero di ambienti e spazi attualmente non accessibili al pubblico, l’intervento è stato seguito dall’Ufficio Progetti di Palazzo Ducale, coordinato dall’arch. Antonio Giovanni Mazzeri, e realizzato dalla ditta BRC S.p.a. di Genova, con l’impegno, tra gli altri, della ditta Carena e Ragazzoni. Si devono all’arch. Daniela Lattanzi (Segretariato Regionale per la Lombardia) la direzione lavori e alla dott.ssa Daniela Marzia Mazzaglia la direzione operativa per gli interventi di restauro delle superfici, mentre il coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione è del geom. Antonio Fabbri. Il cortile – uno degli episodi architettonici più sorprendenti del grande complesso gonzaghesco – appare oggi in tutta la sua straordinaria inventiva, con la restituzione delle originarie cromie che conferiscono vivacità al contesto monumentale dei fronti. I presupposti per la genesi della Cavallerizza vanno collocati intorno al 1540, quando si pensò a un “corridore” per collegare la “Loggia dei Marmi” alla Palazzina della Rustica. La realizzazione della Cavallerizza come spazio chiuso su quattro lati sarebbe stata ultimata solo con Giovanni Battista Bertani, l'architetto che succedette a Giulio Romano nel ruolo di prefetto delle fabbriche gonzaghesche, anche se l’attuale aspetto si deve con ogni probabilità alla fine del XVI secolo. Nel frattempo, lo spazio aveva acquisito una funzione specifica: qui erano messi in mostra – da cui la denominazione originaria di “Cortile della Mostra” – i famosi cavalli dei Gonzaga; qui, per esempio, nel 1575 si intrattennero ospiti illustri con «esibizioni dei cavalli di razza e gli esercizi a tale scopo predisposti» (nobilium equorum saltus et apparata in eum finem).

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15/04/24

Chiusura temporanea Galleria della Mostra

Informiamo i gentili visitatori che nella giornata di domenica 14 aprile sono stati riscontrati alcuni lievi spostamenti, con parziali e limitate cadute di intonaco, dei cassettoni della copertura lignea della monumentale Galleria della Mostra. Si sta valutanto l'entità del danno e la sua causa. Per questo motivo la Galleria della Mostra sarà interdetta alla visita per il tempo necessario alle indispensabili analisi.

La visita a questo ambiente monumentale verrà resa nuovamente possibile al termine di queste attività. La tutela del patrimonio culturale e la sicurezza del pubblico durante la visita sono al primo posto delle priorità per la direzione del museo: vi ringraziamo per la collaborazione e confidiamo di riaprire il percorso attraverso la Galleria della Mostra quanto prima.

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04/04/24

Ecco gli esiti del contest!

E anche quest'anno siamo arrivati in fondo... ma è stata durissima! Vogliamo innanzitutto ringraziarvi per la numerosissima partecipazione: abbiamo ricevuto davvero molte foto, alcune bellissime, altre meno, ma tutte con caratteristiche interessanti e spesso sorprendenti. Il tema non era semplice e siamo davvero felici di questa partecipazione, segno di un affetto che non riusciremo mai a ripagare adeguatamente! Ma anche indice di quanto possa essere stimolante e ricco di spunti questo smisurato scrigno di tesori che è Palazzo Ducale di Mantova.

In palio c'erano una "Mecenate Card" per il primo classificato e due "Amico del Ducale Card" per secondo e terzo classificato. I vincitori verranno presto contattati dalla segreteria di Palazzo Ducale, con la quale concorderanno le modalità di ritiro del premio. Inoltre, dato il gran numero di foto ricevute, abbiamo voluto predisporre una sequenza di menzioni affiancate da una piccola "recensione" della foto a cura della giuria. Un modo per ringraziarvi e sentire i vostri pareri: trovate questo elenco sulle nostre pagine social di Palazzo Ducale! Vogliamo comunque ringraziare nuovamente chi non è stato nè premiato nè menzionato: siete stati davvero generosi e non è detto che uno dei vostri scatti non ci possa venire utile al momento opportuno, per cui parteciapre vale sempre la pena!

Ma ora lasciamo parlare le immagini: squillino le trombe, the winner is...

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PAOLO MERIGHI - Primo classificato
Come per un novello Piet Mondrian, la parola d'ordine è "ortogonalità". Ben sei piani di profondità, il cui progressivo allontanarsi dallo sguardo è appena percepibile. Solo lo sguincio della finestra della Sala di Manto e la tridimensionalità della possente muratura del Castello di San Giorgio ci danno indizi sulla terza dimensione. Premiamo dunque con il posto più alto del podio questo controllatissimo scatto, che ci mostra il paradosso di un paesaggio fatto di tessiture di superfici con intonaci a finto marmo e veri mattoni della tradizione costruttiva lombarda. Una foto coraggiosa e sottilmente concettuale, la cui rigorosa ricerca geometrica e l'interessante uso della luce, più presente mano mano che si procede in profondità, ci suggerisce un'interpretazione del paesaggio come fatto squisitamente culturale. "Paesaggio" non è affatto sinonimo di natura ma, al contrario, è artefatto dell'uomo. Complimenti Paolo Merighi e grazie per questo bellissimo scatto!

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LORENZO CAZZOLI - Secondo classificato
L'atmosfera è sospesa, rarefatta, come in un tardo pomeriggio di primavera quando il tiepido sole preannuncia il caldo rovente dell'estate. Una sorprendente serie di velature fatte di luci, ombre, vetri e tende trasparenti sembra segmentare il dualismo interno/esterno in un'infinita serie di sfumature. Zone grigie, indefinite, attraverso le quali cercare quella piccola fessura di verità che ci viene offerta sul paesaggio "reale", senza filtri. Quella fessura c'è ma non si nota subito: bisogna saperla vedere.

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ELEONORA GIANNOTTI - Terzo classificato
Uno sguardo attraverso una finestra: un cortile in ombra lascia spazio a uno splendido campanile - quello di Santa Barbara di Giovan Battista Bertani - irrorato di luce dorata. Ma la parte più interessante della foto è da cercare in quell'intenso cielo blu dove, in un gioco di illusioni, si riflettono del decorazioni in finto marmo della sala retrostante. Questa foto sembra dirci: il paesaggio è un concetto soggettivo e risente non solo dal luogo fisico in cui lo osserviamo ma anche dal "luogo emotivo", ovvero dal nostro stato d'animo. Ogni cosa porta con se un sostrato di cultura e storia che arricchisce un magnifico cielo blu zaffiro.

Per concludere riportiamo di seguito l'elenco delle menzioni, rimandando alle nostre pagine facebook e instagram la possibilità di vederle accompagnate da brevi recensioni:
"Arsqnbee"
Laura Belluzzi
Cristina Brutti
Marta Colombi
Stefania Colombo
Luca Corradi
Elenaroberto2002
"Gilt Leather"
Giancarlo Loschi
Sonia Romeo
Massimo Tonini
Cristina Zannier

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27/03/24

Il Ducale in scena

“Il Ducale in Scena” è il titolo della rassegna teatrale realizzata con il contributo della Direzione Generale Spettacolo. Si svolgerà a Palazzo Ducale di Mantova nelle serate di venerdì 24 maggio, 7, 21 e 28 giugno e nel pomeriggio di domenica 23 giugno. Nella splendida cornice della Sala dei Fiumi, adiacente al Giardino Pensile, si terranno cinque spettacoli variamente ispirati alla storia di Palazzo Ducale e dei Gonzaga. Un modo per vivere una serata o un pomeriggio di convivialità al museo. Tutti i venerdì sera in programma il ritrovo sarà presso il Cortile d’Onore alle ore 20 per un cocktail di benvenuto. Alle 20.30 in punto in Sala dei Fiumi inizieranno gli spettacoli – della durata tra i 60 e i 75 minuti – ideati ciascuno da una diversa compagnia teatrale. Domenica 23 giugno lo spettacolo, rivolto alle famiglie, si svolgerà di pomeriggio alle ore 17.00.

Il museo è anche un luogo di incontro – afferma il direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occasodove storia e società si intrecciano. Abbiamo piacere a confermare la modalità di programmazione culturale adottata già l’anno scorso per la realizzazione della felice rassegna musicale «Risonanze Ducali», aprendoci alle proposte di artisti ed esperti di discipline teatrali, senza alcun vincolo di provenienza territoriale con la sola necessità di proporre ai nostri abbonati, ai visitatori e alla cittadinanza mantovana spettacoli di qualità. È un modo insolito ma efficace per entrare in risonanza con quel ricchissimo contenitore di storie che è Palazzo Ducale di Mantova. Vi aspettiamo per gli appuntamenti de “Il Ducale in Scena”, felici del supporto e dell’affetto del nostro pubblico”.

Per informazioni e prenotazioni:
Infopoint Palazzo Ducale di Mantova tel. 0376 352100 (numero attivo dal martedì alla domenica ore 8.30-13.30). L’accesso alla Sala dei Fiumi per vedere lo spettacolo sarà consentito con un qualsiasi titolo d’ingresso al museo (biglietto ordinario dai 9 euro in su oppure abbonamento su ducalemantova.vivaticket.it). Dato il limitato numero di posti in sala, la disponibilità per le prenotazioni è libera fino ad esaurimento posti.

Programma:
venerdì 24 maggio, ore 20 (cocktail di benvenuto), inizio spettacolo ore 20.30. (ESAURITO!)
DELITTO A PALAZZO DUCALE
A cura dell’Accademia Teatrale Campogalliani (Mantova)
ideato da Chiara Prezzavento con la regia di Maria Grazia Bettini

venerdì 7 giugno, ore 20 (cocktail di benvenuto), inizio spettacolo ore 20.30.
APPUNTI DI NAUFRAGIO
A cura della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi (Milano)
drammaturgia di Gianluca Bonzani con la regia di Arianna Sorci

venerdì 21 giugno, ore 20 (cocktail di benvenuto), inizio spettacolo ore 20.30.
UN AFFARE PRIVATO
A cura di Ars Creazione e spettacolo (Mantova)
regia di Raffaele Latagliata con musiche di Stefano Gueresi e coreografie di Giovanna Venturini e Greta Bragantini.

Domenica 23 giugno, inizio spettacolo ore 17.
NANI AL MUSEO
A cura di Möves Danza Teatro (Milano)
ideazione e performance di Raffaella Agate e Alessandro Bizzotto

venerdì 28 giugno, ore 20 (cocktail di benvenuto), inizio spettacolo ore 20.30.
ISABELLA D’ESTE E LUCREZIA BORGIA
A cura di NoveTeatro (Novellara, Reggio Emilia)
interpretato da Maddalena Crippa

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Illustriamo qui di seguito il calendario degli appuntamenti. Il primo è previsto per venerdì 24 maggio: curato dall’Accademia Teatrale Campogalliani di Mantova, lo spettacolo ha l’intrigante titolo “Delitto a Palazzo Ducale” ed è ideato da Chiara Prezzavento con la regia di Maria Grazia Bettini. È il racconto dell’arrivo alla corte dei Gonzaga di James Crichton of Cluny, da Venezia a Mantova per il Carnevale del 1582. Brillante, bellissimo, di memoria prodigiosa e perfetto cortigiano: questo scozzese poco più che ventenne conquista rapidamente l’interesse del Duca Guglielmo Gonzaga, l’invidia di molti e l’ammirazione delle dame di corte. Da avventuriero spiantato a consigliere ducale, la rapidissima carriera del cosiddetto “ammirabile Critonio” ha tutta l’aria di un successo strepitoso, almeno fino al ritorno a Mantova di Vincenzo Gonzaga, l’erede del Ducato. In eterno scontro con il padre e abituato ad essere il centro dell’attenzione a corte, Vincenzo prende subito in odio il coetaneo straniero che gli contende la stima del Duca, l’ammirazione generale e i favori della bella Armida. L’ennesima vittoria dello scozzese in una giostra provocherà la furia inconsulta di Vincenzo e porterà la vicenda verso l’inevitabile tragico epilogo. Otto attori in scena, quattro dame per intermezzi di ballo rinascimentale, costumi d’epoca e musiche per questa elegante messa in scena.

Dopo una pausa per consentire lo svolgimento del festival Trame Sonore (dal 29 maggio al 2 giugno nelle sale di Palazzo Ducale), la rassegna riparte venerdì 7 giugno con “Appunti di Naufragio”, uno spettacolo di prosa con tre attori in scena a cura degli allievi della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano. Con la drammaturgia di Gianluca Bonzani e la regia di Arianna Sorci, si viene catapultati nel 1627, quando in una delle sale di Palazzo Ducale tre uomini stanno firmando una ricevuta di vendita. I loro cognomi sono Gonzaga, Nijs e Stuart. Il duca Vincenzo II Gonzaga ha fatto i suoi calcoli: vendere la “Celeste Galeria”, pinacoteca-orgoglio della casata, lo avrebbe aiutato a saldare i debiti di anni di scialacquo, arruolare un esercito e ricomporre il suo prestigio. Pochi giorni dopo, decine di navi, piene di opere dei più grandi pittori rinascimentali, salpano da Venezia in direzione dell’Inghilterra, davanti alle cui coste una di queste naufragherà. Due ricercatori-narratori si addentrano in questa storia, nel tentativo di ricostruire l’identità perduta di una di queste tele.

L’appuntamento successivo è per venerdì 21 giugno quando la compagnia Ars Creazione e spettacolo di Mantova mette in scena “Un affare privato”, spettacolo ispirato a tre episodi della vita di Isabella d’Este. Tratto dal romanzo di Maria Bellonci “Rinascimento Privato”, la regia di Raffaele Latagliata e le musiche di Stefano Gueresi mettono in scena l'eccezionale vicenda umana della più nota marchesa di Mantova. Una vita ricca, contraddittoria, variegata, caratterizzata da una personalità forte, con alcuni tratti ancora oggi enigmatici. Accanto a Isabella sfilano molti altri personaggi – tra cui il figlio Federico, futuro duca di Mantova e Monferrato, il marito Francesco II, i prestigiosi consiglieri spirituali, papi e antipapi, principi e sovrani – mentre sullo sfondo rivive un suggestivo affresco del Rinascimento. Gli attori in scena sono Federica Restani, Adriano Evangelisti e Raffaele Latagliata. Le coreografie di Giovanna Venturini e Greta Bragantini.

La domenica seguente 23 giugno, la rassegna viene intervallata da uno spettacolo di diverso tipo, destinato alle famiglie. “Nani al museo” dell’associazione Möves Danza Teatro di Milano, in scena alle ore 17, è liberamente ispirato al racconto di Gianni Rodari “I nani di Mantova”. Il testo prende spunto dalla presenza del cosiddetto “appartamento dei Nani” esistente presso la reggia gonzaghesca dal 1615. È la vicenda di un gruppo di nani che vive in un piccolo appartamento costruito a loro misura all’interno del Palazzo Ducale della città. Lì tutto è perfetto, o almeno sembra, tutto è in miniatura e alla loro portata. Ma i nanetti sanno di essere lì solo per divertire e distrarre i duchi e, giorno dopo giorno, cominciano a detestare la loro condizione. Un giorno il duca costringe i nanetti ad una ulteriore umiliazione per rendere il suo divertimento ancora maggiore: è la goccia che fa traboccare il vaso e spinge i nani a fuggire. È l’inizio di un percorso di presa di coscienza al termine del quale scopriranno di avere tutti un cuore da uomini coraggiosi: uniti, pure i nani diventano giganti. Due strampalati cantastorie – interpretati da Raffaella Agate e Alessandro Bizzotto – narreranno la storia di questi energici nani, coinvolgendo il pubblico nel canto e nell’accompagnamento musicale attraverso l’uso della voce, piccoli strumenti musicali e semplici giochi di body percussion.

Venerdì 28 giugno chiude la rassegna un secondo spettacolo dedicato alla celebre marchesa di Mantova, di cui ricorrono i 550 anni dalla nascita: “Isabella d’Este e Lucrezia Borgia” a cura di NoveTeatro, è performato dall’attrice Maddalena Crippa che, affiancata da un musicista, interpreterà alcune lettere selezionate dai suoi numerosi carteggi. Isabella era una donna di grande cultura e intelligenza, mecenate e collezionista d’arte. Conosceva bene il greco e il latino, che leggeva e parlava correntemente, tanto da saper recitare Virgilio e Omero a memoria. Era anche una brava cantante e musicista, sapeva suonare il liuto e aveva talento per la danza. Il marchese Francesco II Gonzaga subiva sovente l’intraprendenza di una moglie così determinata e abile nel governare in sua assenza, scaltra nel dirigere gli affari di stato quanto insuperabile nel tessere alleanze. Lucrezia Borgia aveva tutt’altro carattere. Aveva imparato a Roma, tra due prepotenti come il padre Alessandro VI e il fratello Cesare detto il Valentino, politico astuto e spregiudicato, a non sfidare gli uomini di famiglia. Riusciva tuttavia a ottenere i suoi obiettivi senza imporsi ma mostrandosi docile e apparentemente meno pericolosa. La femminilità, il fascino e la seduzione erano le sue armi più efficaci. Il carattere gioioso era un’altra notevole freccia al suo arco: si dice che a Ferrara il suo sorriso fosse in grado di sciogliere qualsiasi avversità. Tranne, evidentemente, quella della cognata. Lo spettacolo si basa sul carteggio che intercorse fra le due nobildonne dal 22 febbraio 1502 al 8 giugno 1519.

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22/03/24

Iniziative di Aprile 2024 a Palazzo Ducale

Cari visitatori, ecco le iniziative del Ducale per aprile 2024:

Ogni sabato e domenica del mese, è attivo un servizio di visite guidate con partenze alle ore 10.10, 11.10, 15.10 e 16.10. 
Domenica 31 marzo Pasqua apertura ordinaria mentre lunedì 1° aprile Pasquetta apertura straordinaria (dalle ore 8.50). In entrambi i giorni visite guidate a partenza fissa ore 10.10, 11.10, 15.10 e 16.10. Il Museo Archeologico lunedì 1° aprile rimarrà chiuso.
Domenica 7 aprile è la prima domenica del mese ad ingresso gratuito, servizio visite guidate a partenza fissa alle ore 10.10, 11.10, 12.10, 15.10 e 16.10.
Giovedì 25 aprile, apertura ordinaria con ingresso gratuito in occasione festività nazionale (servizio visite guidate a partenza fissa alle ore 10.10, 11.10, 12.10, 15.10 e 16.10).

Mercoledì 1° maggio apertura ordinaria Servizio visite guidate a partenza fissa alle ore 10.10 11.10 e 15.10 16.10.

Il costo delle visite guidate è di €7 a persona, tutte le prenotazioni vengono gestite via call center allo 041 2411897 o via web all'indirizzo www.ducalemantova.org.

Attività didattiche per famiglie del Museo Archeologico Nazionale:
(ingresso €5 a partecipante, prenotazioni via infopoint 0376 352100)

Sabato 6 aprile 2024, ore 15.30 e 17
Guerrieri celti nel Mantovano (visita guidata per famiglie)

Sabato 20 aprile 2024, ore 15.00 e 17
Le piante e i loro utilizzi nel mondo antico (laboratorio per ragazzi dai 6 anni, volendo accompagnati)

Infine, visto il gran numero di richieste ricevute, verrà replicato il percorso guidato "Sulle tracce di Isabella d'Este" a cura del personale di accoglienza di Palazzo Ducale. Il percorso accompagnato ed illustrato viene riproposto nei seguenti giorni e orari:
sabato 6 aprile 2024 ore 9.30, 11.30, 14.30 e 16.30.
sabato 13 aprile 2024 ore 9.30, 11.30, 14.30 e 16.30.
Per prenotazioni e informazioni: infopoint tel. 0376 352100 (da martedì a domenica dalle 8.30 alle 13.30). Partecipazione con biglietto a partire da €5, ritrovo in piazza Castello (adiacenze ingresso museo)

 

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22/03/24

Iniziative di giugno 2024 a Palazzo Ducale

Cari visitatori, ecco le iniziative del museo di Palazzo Ducale nel mese di giugno 2024:

Ogni sabato e domenica del mese, è attivo un servizio di visite guidate (inclusa Camera degli Sposi) con partenze alle ore 10.10, 11.10, 15.10 e 16.10, servizio guioda €7 a persona, prenotazioni via call center 049 2010262 o web www.ducalemantova.org

Domenica 2 giugno, prima domenica del mese ad ingresso gratuito, servizio visite guidate a partenza fissa alle ore 10.10, 11.10, 12.10, 15.10 e 16.10, servizio guida €7 a persona, prenotazioni via call center 049 2010262 o web www.ducalemantova.org

30 maggio – 2 giugno TRAME SONORE Festival internazionale di musica da Camera.

Sabato 8, 22 e 29 giugno 2024 in quattro orari (9.30, 11.30, 14.30 e 16.30) visite accompagnate alla scoperta della mostra “Giovan Battista Scultori. Intagliator di stampe e scultore eccellente” presso la Palazzina della Rustica e del nuovo percorso di visita che include lo splendido passaggio nel corridore della Cavallerizza. Prenotazione all’infopoint tel. 0376 352100 (da martedì a domenica dalle 8.30 alle 13.30), gruppi da max 20 persone, ingresso con biglietto a partire da € 5.

Mercoledì 19 giugno, ore 17.30 Atrio degli Arcieri, incontro pubblico Palazzo Ducale e i suoi cantieri, ingresso libero

Giovedì 20 giugno, ore 17.30 Atrio degli Arcieri, conferenza di Mattia Vinco dal titolo “Dipinti, disegni e incisioni veronesi intorno a Giulio Romano”, ingresso libero

Venerdì 21 giugno, Festa della Musica, ore 14.00, Galleria dei Fiumi esibizione della classe di viola del Conservatorio di Musica di Mantova “L. Campiani”, diretta dal prof. Carlini. Ingresso con biglietto del museo.

Venerdì 21 e venerdì 28 giugno apertura straordinaria serale fino alle ore 23.15, ultimo ingresso 22.20. Ingresso con biglietto ordinario. Venerdì 28, ore 21.00, visita guidata, servizio guida €7 a persona, prenotazioni via call center 049 2010262.

RASSEGNA TEATRALE “Il Ducale in Scena” Sala dei Fiumi, 7, 21 e 28 giugno ore 20.30 e domenica 23 giugno ore 17.

Museo Archeologico Nazionale, prosegue la mostra Lungo il fiume. L’abitato etrusco del Forcello ingresso con biglietto del museo.

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22/03/24

Luglio e agosto 2024 a Palazzo Ducale

Cari visitatori, ecco le iniziative del museo di Palazzo Ducale nei mesi di luglio e agosto 2024:

Ogni sabato e domenica del mese, è attivo un servizio di visite guidate (inclusa Camera degli Sposi) con partenze alle ore 11.10 e 15.10, servizio guida €7 a persona, prenotazioni via call center 049 2010262 o web www.ducalemantova.org

Domenica 7 luglio, prima domenica del mese ad ingresso gratuito, servizio visite guidate a partenza fissa alle ore 10.10, 11.10, 15.10 e 16.10

Domenica 4 agosto, prima domenica del mese ad ingresso gratuito, servizio visite guidate a partenza fissa alle ore 10.10, 11.10 e 15.10

Servizio guida €7 a persona, prenotazioni via call center 049 2010262 o web www.ducalemantova.org

Prosegue fino al 21 luglio 2024 la mostra “Giovan Battista Scultori. Intagliator di stampe e scultore eccellente”, allestita nella Camera di Bacco e nella Stanza delle Due Colonne della Palazzina della Rustica. L’esposizione è compresa nel percorso di visita di Palazzo Ducale, ora arricchito dallo splendido passaggio lungo il corridore della Cavallerizza appena restaurato con meraviglioso panorama sui laghi. 

Al Museo Archeologico Nazionale, prosegue la mostra Lungo il fiume. L’abitato etrusco del Forcello ingresso con biglietto del museo.

 

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22/03/24

IL 'Fra Semplice' torna a Mantova

In deposito presso gli Uffizi di Firenze, la Pietà con san Giovanni Battista e santa Caterina d’Alessandria torna a Palazzo Ducale di Mantova. Il dipinto è di committenza gonzaghesca e risale al 1621, quando il ducato era retto da Ferdinando Gonzaga e dalla moglie Caterina de’ Medici. Autore dell’opera è Fra Semplice da Verona, pittore cappuccino attivo a Mantova tra il 1621 e il 1622 e intorno al principio degli anni Quaranta. Il prestito avviene nell’ambito del progetto Uffizi Diffusi, iniziativa che mira a far uscire dai depositi del museo fiorentino un’ampia serie di opere riportandole nei luoghi d’origine. La Pietà è esposta a Palazzo Ducale a partire da sabato 16 marzo presso la cappellina dell’Appartamento Ducale, lungo il percorso di visita di Corte Vecchia.

Siamo molto felici di questo prestito di durata quinquennale – dichiara il direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso perché ci consente di integrare con un ulteriore prezioso tassello la sezione seicentesca delle collezioni del museo. Un sentito ringraziamento va al nuovo direttore degli Uffizi Simone Verde che ha acconsentito al prestito e al suo predecessore Eike Schmidt con il quale avevamo impostato e portato avanti il progetto”.

Fra Semplice da Verona era un frate cappuccino, già pittore di corte di Ranuccio Farnese, duca di Parma e Piacenza. Entrò al servizio di Ferdinando Gonzaga nel 1621 e si trattenne a Mantova fino all’anno successivo, quando fu costretto ad allontanarsi dalla corte mantovana con l’accusa di una liaison con una damigella di corte di nome Bianca. La Pietà fu realizzata per la moglie del duca Caterina de’ Medici e la sua committenza è richiamata dalla presenza di santa Caterina d’Alessandria. Nel dipinto si nota l’influsso di Domenico Fetti, all’epoca pittore di corte dei Gonzaga, dal quale Fra Semplice recepisce le suggestioni della pennellata fluente e luminosa. L’opera pervenne in seguito alla corte medicea, come dono diplomatico, da parte dei duchi di Mantova o della stessa Caterina. Il frate pittore riparò a Genova per poi fare rotta su Roma, dove si introdusse ai favori del mecenate Cardinal Montalto con una lettera di Ferdinando Gonzaga in cui si citava il “buon servizio” effettuato dall’artista a Mantova. Fra Semplice dovette poi tornare in Veneto alcuni anni dopo, passare per Parma, rientrare in ancora in Veneto fino al 1642 quando tornò a Mantova su richiesta di Maria Gonzaga, figlia di Francesco IV e reggente del ducato. Qui lavorerà come pittore sino al termine della sua attività intorno agli anni Cinquanta del Seicento.

Il dipinto della Pietà di Fra Semplice da Verona integra ulteriormente l’allestimento dell’Appartamento Ducale – recentemente rinnovato – dove sono esposte numerose opere seicentesche delle collezioni del museo. Fino a ora il percorso di visita non ospitava nessun dipinto del pittore cappuccino al servizio dei Gonzaga.

GiuliaMarocchi

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