APERTURA STRAORDINARIA SERALE
Venerdì 13 settembre 2024, in occasione dell'inaugurazione della mostra "Nell'oro impressa. L'immagine dei Gonzaga nelle monete e medaglie della collezione di Banca Monte dei Paschi di Siena", il museo di Palazzo Ducale rimarrà aperto anche alla sera fino alle ore 23.15 (ultimo ingresso 22.20).
A partire dalle ore 19.30 infatti sarà già possibile visitare il nuovo allestimento della Sala della Mostra, della Sala delle Quattro colonne e della Sala di Nettuno all'interno dell'Appartamento della Rustica che presenta una selezione di circa 600 monete e medaglie di ambito gonzaghesco della collezione di Banca Monte dei Paschi di Siena.
Ingresso con biglietto ordinario.
Sarà inoltre attivo il servizio visita guidata al percorso ordinario con partenza alle ore 19.10 (servizio guida €7 a persona, prenotazioni via call center 049 2010262 o web www.ducalemantova.org).
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Palazzo Ducale invita gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado a partecipare all'incontro di presentazione delle nuove attività didattiche offerte dal Museo per l'anno scolastico 2024/2025:
Durante l’appuntamento ci sarà l'opportunità di conoscere nel dettaglio l'offerta educativa del museo, che quest'anno include non solo i percorsi più apprezzati e richiesti negli anni passati, ma anche nuove attività. Stiamo parlando in particolare dei laboratori dedicati alla mostra “Lungo il fiume. L’abitato etrusco del Forcello”, allestita presso il Museo Archeologico, e alla nuova sezione dedicata al Rinascimento a Mantova, che aprirà le porte ai visitatori il prossimo 26 ottobre, al piano terra del Castello di S. Giorgio. I docenti avranno la possibilità di confrontarsi direttamente con il nostro team di esperti, che sarà a disposizione per approfondire i contenuti delle attività proposte e rispondere a tutte le domande. Sarà anche un momento prezioso per condividere idee e suggerimenti, contribuendo così alla creazione di un’offerta didattica sempre più vicina alle esigenze delle scuole. Vi aspettiamo numerosi! Per info:
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Cari visitatori, ecco le iniziative del museo di Palazzo Ducale di settembre 2024:
Ogni sabato e domenica del mese è attivo il servizio di visite guidate (include la Camera degli Sposi) con partenze alle ore 10.10, 11.10 e 15.10, 16.10
Domenica 1° settembre, prima domenica del mese ad ingresso gratuito, servizio visite guidate a partenza fissa alle ore 10.10, 11.10, 12.10, 15.10 e 16.10
Servizio guida €7 a persona, prenotazioni via call center 049 2010262 o web www.ducalemantova.org
Venerdì 6, sabato 7 e venerdì 13 settembre – aperture straordinarie serali: il museo rimane aperto in continuità fino alle ore 23.15 (ultimo ingresso 22.20). Sarà attivo il servizio di visita guidata con partenza alle ore 19.10, il sabato 7 anche alle 20.10. Ingresso con biglietto ordinario, servizio guida €7 a persona, prenotazioni via call center 049 2010262 o web www.ducalemantova.org.
Venerdì 6 settembre alle ore 21 visita accompagnata “Sulle tracce di Isabella” percorso dedicato ai luoghi isabelliani a cura del personale di accoglienza di Palazzo Ducale. Ingresso con biglietto a partire da €5, prenotazioni via Infopoint tel. 0376 352100, attivo dal martedì alla domenica dalle ore 8.30 alle 13.30.
Sabato 28 e domenica 29 settembre in occasione delle GEP Giornate Europee del Patrimonio 2024 sabato 28 settembre il museo rimane aperto in continuità fino alle ore 22.15 (ultimo ingresso ore 21.20), apertura serale con ingresso a tariffa speciale di €1 a partire dalle 18.40. Visite guidate a partenza fissa alle ore 19.10 e 20.10 servizio guida €7 a persona, prenotazioni via call center 049 2010262 o web www.ducalemantova.org.
Vi aspettiamo!
Leggi tutto...È in arrivo un autunno ricco di novità a Palazzo Ducale!
Infatti dal 14 settembre 2024 sarà presentata al pubblico - in un nuovo allestimento - la collezione numismatica Magnaguti-Casero, concessa in comodato dalla Banca Monte dei Paschi di Siena: saranno esposte circa 550 monete e medaglie di ambito gonzaghesco in alcune stanze dell'appartamento della Rustica, solitamente escluse dal percorso di visita. Un'occasione per i mantovani di rivedere una preziosa collezione che ritorna dopo anni in esposizione e per tutti i visitatori di seguire una narrazione storica con un insolito filo conduttore.
Dal 28 settembre 2024 potrete scoprire alcuni nuovi ambienti in Corte Vecchia che i recenti interventi di restauro hanno riportato alla luce in tutto il loro splendore: la camera di Giove e Giunone, la camera di Leda e la cosiddetta stufetta. Questi camerini presentano decorazioni eseguite intorno al 1812, quando Mantova era sotto il dominio francese e il Palazzo Ducale era una delle residenze di Napoleone e saranno per la prima volta aperti al pubblico.
Dal 26 ottobre 2024 invece riapriremo gli ambienti del piano terra del Castello di San Giorgio che a fine Quattrocento furono decorati da Francesco II Gonzaga con un nuovo allestimento permanente che accoglierà le collezioni del museo di epoca rinascimentale.
Proseguirà inoltre al secondo piano del Museo Archeologico Nazionale la mostra Lungo il fiume. L’abitato etrusco del Forcello, dedicata ai reperti risalenti alla metà del VI secolo a.C. provenienti dagli scavi eseguiti nella località Forcello a Bagnolo S. Vito.
Per non perdere nessun appuntamento del nostro programma autunnale Vi consigliamo di sottoscrivere uno degli abbonamenti annuali Amico di Palazzo Ducale o Mecenate Ducale che consente illimitati ingressi alla reggia per la durata di un anno dal momento dell'acquisto. Inoltre con la tessera Mecenate, oltre a fornire un reale supporto alle attività culturali del Palazzo, potrete godere di alcuni importanti benefit, come visitare in antemprima le mostre partecipando a conferenze stampa e inaugurazioni e ricevere in omaggio i cataloghi.
Vi aspettiamo numerosi!
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Dal 14 settembre 2024, Appartamento della Rustica,
Nell'oro impressa. L'immagine dei Gonzaga nelle monete e medaglie della collezione di Banca Monte dei Paschi di Siena
Dal 28 settembre 2024, Appartamento di Vincenzo,
Le stanze riscoperte. Neoclassicismo inedito nell'Appartamento Ducale
Dal 26 ottobre 2024, piano terra Castello di San Giorgio,
Rinascimento a Mantova. Un nuovo allestimento nel Castello di San Giorgio
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Per informazioni: Infopoint Palazzo Ducale di Mantova tel. 0376 352100 (numero attivo dal martedì alla domenica ore 8.30-13.30)
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A conclusione di circa un anno di lavori, riapre al termine del restauro la magnifica Sala di Manto: lo spazio più ampio e monumentale tra quelli attualmente nel percorso di visita del Palazzo Ducale.
La costruzione e decorazione della sala si devono al prefetto delle fabbriche Giovanni Battista Bertani e i lavori dovettero essere avviati intorno al 1572, per volere del duca Guglielmo. L’architetto intervenne su fabbriche preesistenti, creando l’interno più imponente del Palazzo: un ambiente di metri 11,3x27,2, ovvero di oltre 300 metri quadrati di superficie.
Il nome della sala, in accordo con il suo programma decorativo, deriva dal mito della fondazione di Mantova, secondo la tradizione tramandata dal poeta latino Virgilio. La profetessa Manto, figlia dell’indovino greco Tiresia, fuggita da Tebe, dopo un lungo errare scelse di accamparsi in un luogo palustre: qui suo figlio Ocno fondò una città e la chiamò Mantua, in omaggio alla madre. Le scene illustrate nei grandi riquadri incorniciati da lesene raffigurano scene di fondazione della città e sono state attribuite al pittore Lorenzo Costa il Giovane che le ha messe in opera con la tecnica del dipinto murale a olio.
Proprio di recente il Museo di Palazzo Ducale ha acquistato, con il sostegno della Fondazione Comunità Mantovana, un raro disegno preparatorio per le decorazioni.
Da circa un anno a questa parte, il grande salone era visitabile in piccola parte o lo si attraversava protetti da un tunnel, che consentiva il raccordo tra lo scalone di Enea e l’Appartamento di Troia. Oggi la sala torna interamente ammirabile nella sua monumentale bellezza. La ditta F.lli Navarra, appaltatrice dei lavori, con la direzione operativa per gli interventi di restauro delle superfici della funzionaria restauratrice dott.ssa Daniela Marzia Mazzaglia, ha completato l'intervento, che prosegue ora negli altri ambienti dell'Appartamento Grande di Castello e che includerà anche lo scalone di Enea. Il restauro ha riguardato principalmente il vastissimo soffitto a cassettoni e le decorazioni a stucco alle pareti.
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Intorno alla metà del VI secolo a.C., nei pressi dell’attuale località Forcello a Bagnolo S. Vito poco fuori Mantova, sorgeva un insediamento etrusco. Era una vera e propria città che prosperò sulle rive del fiume Mincio per circa due secoli. A questo antico insediamento il Museo Archeologico Nazionale di Mantova dedica una mostra, con l’intento di far rivivere le sue mura di terra, le sue case dai tetti di paglia e le strade colme di gente, carri e bestiame, dove arrivavano preziose merci esotiche trasportate da navi che solcavano le rotte adriatiche. L’esposizione si intitola “Lungo il fiume. L’abitato etrusco del Forcello” a cura di Mari Hirose, Leonardo Lamanna e Marta Rapi ed è realizzata da Palazzo Ducale di Mantova in collaborazione con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle Provincie di Cremona, Mantova e Lodi e l’Università degli Studi di Milano. La mostra, dedicata alla memoria del prof. Raffaele Carlo de Marinis, autore dei primi studi sistematici sull’insediamento, rimarrà aperta fino al 6 gennaio 2025 ed è patrocinata dall’Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici, Sezione Etruria Padana e Italia Settentrionale.
Esteso circa dodici ettari e di forma triangolare, l’insediamento era circondato da un terrapieno che poteva offrire protezione sia da eventuali esondazioni, sia in caso di minacce esterne. Una strada conduceva presso la porta principale per poi proseguire in direzione nord-ovest/sud-est attraversando l’intero impianto urbano. Strade secondarie parallele e perpendicolari alla via principale delineavano una rete di isolati di forma rettangolare, costituiti da più edifici. Sono state riconosciute almeno nove fasi edilizie diverse. Dopo una prosperità durata circa 150 anni, il Forcello conobbe un rapido declino a causa dell’invasione dell’Italia settentrionale da parte di tribù celtiche d’Oltralpe, come i Cenomani, che si stanziarono nel territorio mantovano.
“Il Forcello era certamente una città – affermano i curatori della mostra Mari Hirose, Leonardo Lamanna e Marta Rapi – ma di essa non sopravvivono resti monumentali. La zona di pianura padana in cui venne fondata non offriva cave di pietra di facile lavorazione, ma un’altra risorsa non meno utile e preziosa: il legno delle foreste che ricoprivano questa fertile terra. Gli Etruschi ne fecero buon uso, riuscendo a edificare abitazioni ampie e robuste. Purtroppo, in un’epoca in cui i focolari erano realizzati direttamente a terra e senza coperture, gli incendi erano un evento fin troppo comune, e costringevano a frequenti demolizioni e ricostruzioni. Ma né il fuoco né il tempo hanno impedito che si conservassero fino a noi gli oggetti, «i reperti» che il Forcello restituisce in quantità considerevole. È questo il lavoro degli archeologi che, grazie a una meticolosa opera di scavo e studio, svelano il fitto intreccio di azioni umane, di gesti, di manufatti, di frammenti di vita e storie dimenticate nella terra. Sono ormai trascorsi quasi vent’anni dall’ultima mostra dedicata all’abitato etrusco del Forcello, tenutasi a Bagnolo San Vito nel 2005 presso la prestigiosa sede di Villa Riva Berni. Da allora, scavi e ricerche sono proseguiti anno dopo anno, sotto la direzione scientifica dell’Università degli Studi di Milano, e continuano tutt’ora, accrescendo la nostra conoscenza di quello che, probabilmente, è il sito archeologico più importante del territorio mantovano”.
Il libretto di accompagnamento al percorso di visita, disponibile come omaggio per i visitatori, è edito da Sometti (Mantova).
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25 maggio 2024 - 6 gennaio 2025
LUNGO IL FIUME. L’abitato etrusco del Forcello
Museo Archeologico Nazionale di Mantova
Ingresso con biglietto del museo
Leggi tutto...Si terrà giovedì 20 giugno alle ore 17.30 presso l’Atrio degli Arcieri di Palazzo Ducale di Mantova la conferenza di Mattia Vinco dedicata ai rapporti tra Mantova e Verona nella prima metà del Cinquecento, in relazione alla mostra Giovan Battista Scultori. Intagliator di stampe e scultore eccellente, attualmente allestita nella Palazzina della Rustica. Due dei protagonisti dei vivaci scambi tra le due città furono Giulio Romano, il più celebre allievo di Raffaello trasferitosi a Mantova nel 1524, e Giovan Battista Sculturi, nato a Verona intorno al 1503 e a lungo attivo a Mantova, dove morì nel 1575. Quest’ultimo collaborò proprio con Giulio Romano in alcuni importanti cantieri mantovani, come quelli di Palazzo Te o dell’appartamento di Troia all’interno di Palazzo Ducale. Entrambi gli artisti si trovarono, inoltre, a lavorare nel duomo di Verona nel corso degli anni Trenta del Cinquecento. Ma le relazioni tra le due città non si fermano a questi due nomi e vedono coinvolti, al contrario, numerosi altri artisti, spaziando dalla pittura all’incisione. In un simile contesto, il linguaggio elaborato da Giulio Romano a Mantova si afferma come modello di riferimento senza però escludere altre voci che seppero emergere con una propria autonomia.
Mattia Vinco è ricercatore in storia dell’arte moderna presso l’Università di Trento, i suoi interessi di ricerca comprendono la pittura veronese dal Tardogotico al Barocco e la pittura profana e domestica rinascimentale.
La partecipazione alla conferenza è libera ed è gradita la prenotazione su questo modulo o via telefono (Infopoint tel. 0376352100 attivo dal martedì alla domenica ore 8.30-13.30).
Leggi tutto...Da oramai tre anni, Palazzo Ducale ha avviato una campagna di lavori di straordinaria intensità, paragonabile a quella fase intrapresa da Clinio Cottafavi tra gli anni Venti e Trenta del Novecento. Sono in corso miglioramenti sismici e strutturali, rifunzionalizzazioni, restauri, aperture di nuove aree del monumento.
La necessità e la programmazione dei lavori risale in alcuni casi al 2012, all’epoca del terremoto, e comporta scelte strategiche e progettuali, riflessioni sulle metodologie d’intervento, gestione delle quotidiane difficoltà e delle interferenze.
In passato, il “buon governo” era raffigurato iconograficamente anche dal fervore dei cantieri, specchio di vivace attività e quindi di benessere. È così ancora oggi? L’avvio di grandi interventi significa tanto migliorare le condizioni conservative del Palazzo Ducale, quanto offrire opportunità di lavoro. A essi si affianca la ripresa di un’attività di costante manutenzione.
Palazzo Ducale sente la necessità di incontrare un pubblico ampio, per rendere conto del suo lavoro e dell’impegno sulla tutela e sulla conservazione del monumento.
Un bilancio di questi tre anni densi di attività e delle prospettive future avverrà mercoledì 19 giugno, alle ore 17:30, nell’Atrio degli Arcieri. L’incontro è aperto a tutti: ai curiosi, a chi avesse perplessità o dubbi su scelte e strategie, agli “addetti ai lavori”, a chi segue con interesse le sorti del Palazzo Ducale, a chi vuole iniziare a farlo. Stefano Scansani, giornalista, introdurrà e condurrà l’incontro, alla presenza dell’architetto Antonio Giovanni Mazzeri, responsabile di larga parte degli interventi in corso, e di Stefano L’Occaso, direttore del Museo.
Un’occasione per mappare il Museo “sotto i ferri” e per scoprire il Museo del futuro.
La partecipazione alla conferenza è libera ed è gradita la prenotazione via modulo google o via telefono (Infopoint tel. 0376352100 attivo dal martedì alla domenica ore 8.30-13.30).
Leggi tutto...Da un anno a questa parte, Palazzo Ducale e il Conservatorio “Lucio Campiani” di Mantova si sono accordati, affinché gli ambienti del Museo possano diventare spazi per studiare musica e sale concerto.
Questa preziosa collaborazione, che ha già portato numerosi frutti, sarà festeggiata venerdì 21 giugno 2024, giorno della Festa della Musica, con un concerto del prof. Stefano Carlini, docente di viola, nella Galleria dei fiumi, dalle 14:00 alle 16:00. Il concerto, gratuito per tutti i visitatori e gli abbonati del Palazzo Ducale, celebra il giorno più lungo dell’anno, ovvero il solstizio d’estate. «La Festa della Musica, nata nel 1982 in Francia, – racconta Stefano Carlini – è aperta a tutte le musiche, senza gerarchia di generi o di pratiche, e incoraggia chiunque a scendere con i propri strumenti, oppure cantare, senza limiti di sorta, suonando ovunque ne sia consentito l’ascolto.»
In Italia la Festa ha preso piede nel 1995 e dal 2016 è promossa su tutto il territorio nazionale italiano dal Ministero della Cultura attraverso l'AIPFM (Associazione Italiana per la Promozione della Festa della musica). La musica compie pienamente la sua funzione di integrazione e coesione sociale diffondendosi su strade, piazze, scuole, musei e storici luoghi d'arte, cortili, chiostri e anche luoghi solitamente non adibiti allo spettacolo, in ospedali e carceri, e nei luoghi del disagio sociale, e perfino negli aeroporti, in una celebrazione d’ogni genere musicale, moderno o classico, che mobilita scuole di musica, conservatori, associazioni, orchestre, corali, bande etc.
Ed ecco il programma del concerto!
Franz Joseph Haydn (1732-1809): Duetto Hob. XII n. 4 (1770) in do magg. per due baryton (trascrizione per viole)
Yuliia Kovina, viola
Stefano Carlini, viola
Ignace Pleyel (1757-1831): Duetto op.8 n.2 in do magg. per due viole
Yuliia Kovina, viola
Stefano Carlini, viola
Ernesto Koehler (1849-1907): “Presto” in re min. op.33 n.6 per flauto solo
Rosa Concetta Ciaramella, flauto
Enrico Polo (1868-1953): Studio-Sonata per viola sola (1945)
Yuliia Kovina, viola
Heinrich Ernst Kayser (1815-1888): “Gran Duo concertante” in sib magg. op.2 (1842) per clarinetto e viola
Flavio Zanon, clarinetto
Stefano Carlini, viola
Claude Debussy (1862-1918): “Syrinx” (La flute de Pan) (1913) per flauto solo
Rosa Concetta Ciaramella, flauto
Paul Juon (1872-1940): “Divertimento” in do magg. op.34 (1908) per clarinetto e due viole
Flavio Zanon, clarinetto
Stefano Carlini, viola
Yuliia Kovina, viola
Carl Philipp Stamitz (1745-1801): Duetto I° in do magg. per due viole
Yuliia Kovina, viola
Stefano Carlini, viola
Leggi tutto...In occasione delle Giornate Europee dell'Archeologia (GEA) Palazzo Ducale di Mantova organizza una visita guidata alla mostra Lungo il fiume. L'abitato etrusco del Forcello nella giornata di sabato 15 giugno alle ore 15.30 e 17.00. L'operatrice didattica Chiara Gradella illustrerà i reperti archeologici ritrovati negli scavi di questo antico insediamento, ricostruendo la vita quotidiana del popolo etrusco alla metà del VI secolo a.C.
È possibile iscriversi alla visita chiamando telefonicamente l’Infopoint allo 0376 352100 (numero attivo dal martedì alla domenica dalle ore 9 alle 13.30). Il ritrovo è davanti al Museo Archeologico Nazionale di Mantova in piazza Sordello 27, la partecipazione avviene previa biglietto di €5, salvo gratuità di legge, di cui munirsi preventivamente passando dalla biglietteria in piazza Sordello sotto i portici.
Le GEA sono promosse dall’Istituto nazionale di ricerca archeologica preventiva della Francia, con il patrocinio del Consiglio d’Europa, con l’obiettivo di avvicinare i cittadini alla scoperta del passato e della nostra storia. Le iniziative su tutto il territorio nazionale sono numerose e si possono scoprire a sul sito della manifestazione.
Intorno alla metà del VI secolo a.C., nei pressi dell’attuale località Forcello a Bagnolo S. Vito poco fuori Mantova, sorgeva un insediamento etrusco. Era una vera e propria città che prosperò sulle rive del fiume Mincio per circa due secoli. La mostra del Museo Archeologico Nazionale di Mantova, realizzata con la collaborazione della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle Provincie di Cremona, Mantova e Lodi e l’Università degli Studi di Milano, mira a far rivivere le sue mura di terra, le sue case dai tetti di paglia e le strade colme di gente, carri e bestiame, dove arrivavano preziose merci esotiche trasportate da navi che solcavano le rotte adriatiche. Dedicata alla memoria del prof. Raffaele Carlo de Marinis, autore dei primi studi sistematici sull’insediamento, l’esposizione rimarrà aperta fino al 6 gennaio 2025 ed è patrocinata dall’Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici, Sezione Etruria Padana e Italia Settentrionale. Il libretto di accompagnamento al percorso di visita, disponibile come omaggio per i visitatori, è edito da Sometti (Mantova).
Leggi tutto...Trame Sonore – Mantova Chamber Music Festival è molto più di un festival musicale. Percorsi tematici, itinerari culturali, workshop e incontri s’intrecciano ai concerti per una manifestazione internazionale che è meeting di artisti dal mondo e omaggio alla musica da camera: nei giorni di Trame Sonore, Mantova, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, si offre ai visitatori in una prospettiva inedita d’incontro tra musica, arte e architettura. Palazzo Ducale ospita concerti da mercoledì 29 maggio fino a domenica 2 giugno nei magnifici ambienti della Galleria degli Specchi, Sala dei Fiumi, Portico del Cortile d'Onore, Piazza Santa Barbara e da quest'anno anche al primo piano del Museo Archeologico Nazionale.
Tutte le informazioni e il programma degli oltre 300 concerti qui: https://www.oficinaocm.com/trame-sonore-2024/
"A distanza di tanti anni dalla “prima volta” – siamo alla dodicesima edizione – stento ancora a trovare le parole per definire Trame Sonore. Cos’è? un evento, una manifestazione, una rassegna, un festival? È un po’ di tutto questo e molto di più: è la musica che s’impadronisce degli spazi e dei cuori e ne dispone per alcuni giorni, giocando con le nostre emozioni, che imparano a seguire i suoi ritmi e le sue melodie. È un momento di gioia e di festa che riempie le sale del Palazzo Ducale, trascinato da Oficina OCM, dal suo staff e dai volontari, dagli artisti che eleggono Mantova capitale della musica per alcuni giorni, e sostenuto da tutto il personale del Museo di Palazzo Ducale e quest’anno anche del Museo Archeologico Nazionale, che accoglie la musica contemporanea, in un avvolgente contrasto di epoche ed espressioni. Torrenti di colori e suoni accoglieranno il visitatore nella sala dei Fiumi, mirabilmente dipinta nel Settecento e luogo ideale per l’esecuzione della musica antica e barocca, mentre la galleria degli Specchi tornerà a essere protagonista, per eleganza e fasto, all’interno di un percorso – quello del Museo di Palazzo Ducale – sempre pieno di sorprese"
(Stefano L'Occaso - Direttore di Palazzo Ducale di Mantova)
Venerdì 24 maggio alle ore 17.30 presso l’Atrio degli Arcieri di Palazzo Ducale di Mantova si terrà la conferenza dedicata all’artista Domenico Fetti (1589 – 1623) con interventi di Raffaella Morselli e di David Sayn Calarco. Nell’incontro saranno presentati gli esiti dei più recenti studi sulla figura del pittore di corte del duca Ferdinando Gonzaga, con alcune importanti novità.
Domenico Fetti fu chiamato a Mantova nel 1614 e restò al servizio dei Gonzaga per circa otto anni, prima di trasferirsi a Venezia nel 1622. Qui l'artista ebbe modo di confrontarsi con la straordinaria collezione di opere d’arte gonzaghesca facendo maturare le sue ricerche in campo pittorico. Durante il periodo mantovano realizzò le sue opere più note, tra cui la serie delle parabole e l’immensa “Moltiplicazione di pani e dei pesci”, il dipinto che un tempo era nel refettorio di Sant’Orsola e che ora è esposto nella Sala degli Arcieri al museo di Palazzo Ducale.
Raffaella Morselli è attualmente professore ordinario presso l’Università della Sapienza di Roma ed è autrice di numerose pubblicazioni dedicate alla storia dell’arte italiana e mantovana. È stata curatrice della mostra “La Celeste Galeria” (2002-2003). David Sayn Calarco è esperto e consulente per il mercato dell’arte attivo per lo più a Londra: sua è la scoperta di un importante dipinto inedito dell’artista romano.
“Con Domenico Fetti – afferma Stefano L’Occaso – la pittura raggiunse apici inarrivabili di virtuosismo. La sua pennellata, pura pittura di tocco, di grande modernità, fu amata e apprezzata da Ferdinando Gonzaga, duca di Mantova dal 1612 al 1626. Grazie a questo lungimirante committente, l’arte di Fetti raggiunse una straordinaria maturità, nella breve parabola della sua vita, che ha paralleli con quella di Caravaggio. Palazzo Ducale raccoglie indubbiamente le più alte testimonianze del talento di Fetti e gli rende omaggio con due conferenze che esplorano aspetti inediti della sua opera.”
La partecipazione alla conferenza è libera ed è gradita la prenotazione sul sito web di Palazzo Ducale di Mantova o via telefono (Infopoint tel. 0376352100 attivo dal martedì alla domenica ore 8.30-13.30).
Leggi tutto...Venerdì 3 maggio 2024 alle ore 17:00, nell’Atrio degli Arcieri di Palazzo Ducale a Mantova, avrà luogo l’inaugurazione dell’esposizione “I Gonzaga e gli Ebrei di Mantova” a cura di Emanuele Colorni e Mauro Patuzzi. Per l’occasione la Schola Cantorum “Pietro Pomponazzo” diretta dal M° Marino Cavalca eseguirà una selezione di brani corali dalla spiccata influenza lirica, composti da autori mantovani a metà Ottocento per la Sinagoga Grande della città. Le partiture musicali sono custodite nell’archivio della Comunità ebraica locale. Con questa mostra, costituita da una serie cronologica di pannelli didattici, la Comunità ebraica mantovana vuole portare all’attenzione del pubblico la lunga, e a volte tribolata, convivenza a Mantova degli Ebrei con la signoria dei Gonzaga.
Da una lettura attenta di antichi e rari documenti dell’Archivio Gonzaga (Archivio di Stato) e dell’Archivio della Comunità ebraica mantovana, emerge il forte intreccio tra la storia degli Ebrei, presenti in Provincia già dalla fine del Trecento, e la storia della signoria dei Gonzaga, iniziata nel 1328 e finita nel 1708. Si tratta di un periodo lungo quasi quattro secoli durante il quale la minoranza ebraica si è lentamente, ma pacificamente, ingrandita e integrata nella società mantovana. La mostra, allestita nella Sala dello Specchio, è visitabile lungo il percorso di visita di Palazzo Ducale con il normale biglietto del museo da €9 in su.
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La mostra sarà temporaneamente chiusa al pubblico dal 28 maggio al 4 giugno, in concomitanza della rassegna musicale TRAME SONORE
dal 4 maggio al 4 agosto 2024
“I Gonzaga e gli Ebrei di Mantova”
Sala dello Specchio, Corte Vecchia, Palazzo Ducale di Mantova
Una mostra a cura di Emanuele Colorni e Mauro Patuzzi
in collaborazione con la Comunità Ebraica di Mantova
Sabato 20 aprile è il giorno di apertura della mostra “Giovan Battista Scultori. Intagliator di stampe e scultore eccellente” a Palazzo Ducale di Mantova. Allestita nella Camera di Bacco e nella Stanza delle Due Colonne della Palazzina della Rustica, edificata da Giulio Romano, che fu maestro di Scultori, la mostra ospita un nucleo di opere composto da venticinque stampe, tre lastre su rame dell’artista e oggetti d’oreficeria. L’esposizione è compresa nel percorso di visita di Palazzo Ducale, ora arricchito dallo splendido passaggio lungo il corridore della Cavallerizza appena restaurato con meraviglioso panorama sui laghi. L’offerta museale della reggia dei Gonzaga – senza alcuna modifica del costo del biglietto del museo – si amplia ulteriormente e costituisce ancor più un’occasione unica per turisti, famiglie, studiosi e appassionati d’arte.
Giovanni Battista Scultori (1503-1575) è una figura di eccezionale interesse per la nascita della scuola mantovana d’incisione del XVI secolo e la sua importanza è oggi sconosciuta al grande pubblico. Nell’Italia del Cinquecento, lo Scultori era noto in tutta la penisola e le sue vicende private – come l’arresto nel 1567 da parte dell’Inquisizione – destarono scalpore. Artista di multiforme talento, lo Scultori è citato da Giorgio Vasari nel Cinquecento soprattutto come incisore “discepolo di Giulio Romano” e autore di prove grafiche “molto capricciose” e di “invenzione, disegno e grazia straordinaria”. Lo storiografo aretino riconosce allo Scultori le virtù attribuite allo stesso Giulio, laddove “capriccio” in quel contesto è sinonimo di eccezionale ingegno e sicurezza del fare. La mostra di Palazzo Ducale si pone nel solco di una serie di proposte espositive che illustrano e approfondiscono momenti del passato gonzaghesco meno noti ma meritevoli di studio. Scultori è una di quelle figure, solo apparentemente minori, che ruotano intorno a Giulio Romano e che permettono di comprendere meglio il complesso sistema di produzione artistica messo in atto dal maestro. Molti gli enigmi sul tavolo degli storici dell’arte, alcuni dei quali risolti: il rapporto tra maestro e allievo, ossia tra Giulio e Scultori, il ruolo nell’invenzione delle stampe di un altro importante protagonista del XVI secolo, Giovan Battista Bertani, le finalità ultime delle stampe stesse, forse concepite più come prova di abilità, come biglietto da visita, che non con effettive finalità commerciali. Le incisioni di Scultori, lungi dall’essere un prodotto “popolare”, sono oggi rare e non esiste un solo istituto museale che raccolga tutte le stampe accreditate all’artista. Esse sono qui esposte per la prima volta, grazie alla fondamentale collaborazione dell’Istituto centrale per la Grafica, insieme ad altre solo dubitativamente riferite a Scultori e ad alcune di Giorgio Ghisi, abilissimo allievo dello Scultori.
“La produzione grafica di Scultori – afferma il direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso – è alla base della nascita della “scuola mantovana” del Cinquecento: la scuola che vide l’affermarsi di Ghisi (certamente uno dei grandi protagonisti dell’incisione cinquecentesca) e dei figli di Giovan Battista Adamo e Diana, la quale meriterà una mostra analoga a quella ora dedicata al padre. Con il suo talento proteiforme – fu abile stuccatore ma anche scultore della pietra, incisore, intagliatore, bronzista – Giovan Battista Scultori diffuse l’arte mantovana in vari centri italiani e non solo. Lavorò a Verona, Trento, Venezia, Roma e forse anche in Germania, operando per duchi e vescovi, ma anche per l’imperatore Carlo V. Scultori, definito ai suoi tempi “più eccellente che nissuno altro” nella sua arte, permette quindi di esplorare un mondo, quello della grafica e dell’incisione, che amplia ulteriormente il ventaglio di iniziative e di valorizzazione del patrimonio portato avanti dal museo di Palazzo Ducale di Mantova, grazie a uno straordinario impegno del suo personale, al quale va la mia più profonda gratitudine”.
La mostra è l’occasione per consentire al pubblico di visitare lo straordinario Cortile della Cavallerizza appena uscito da un accurato intervento di restauro. Realizzato con fondi del Piano Stralcio Cultura e Turismo nell’ambito di un ampio finanziamento teso al recupero di ambienti e spazi attualmente non accessibili al pubblico, l’intervento è stato seguito dall’Ufficio Progetti di Palazzo Ducale, coordinato dall’arch. Antonio Giovanni Mazzeri, e realizzato dalla ditta BRC S.p.a. di Genova, con l’impegno, tra gli altri, della ditta Carena e Ragazzoni. Si devono all’arch. Daniela Lattanzi (Segretariato Regionale per la Lombardia) la direzione lavori e alla dott.ssa Daniela Marzia Mazzaglia la direzione operativa per gli interventi di restauro delle superfici, mentre il coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione è del geom. Antonio Fabbri. Il cortile – uno degli episodi architettonici più sorprendenti del grande complesso gonzaghesco – appare oggi in tutta la sua straordinaria inventiva, con la restituzione delle originarie cromie che conferiscono vivacità al contesto monumentale dei fronti. I presupposti per la genesi della Cavallerizza vanno collocati intorno al 1540, quando si pensò a un “corridore” per collegare la “Loggia dei Marmi” alla Palazzina della Rustica. La realizzazione della Cavallerizza come spazio chiuso su quattro lati sarebbe stata ultimata solo con Giovanni Battista Bertani, l'architetto che succedette a Giulio Romano nel ruolo di prefetto delle fabbriche gonzaghesche, anche se l’attuale aspetto si deve con ogni probabilità alla fine del XVI secolo. Nel frattempo, lo spazio aveva acquisito una funzione specifica: qui erano messi in mostra – da cui la denominazione originaria di “Cortile della Mostra” – i famosi cavalli dei Gonzaga; qui, per esempio, nel 1575 si intrattennero ospiti illustri con «esibizioni dei cavalli di razza e gli esercizi a tale scopo predisposti» (nobilium equorum saltus et apparata in eum finem).
Leggi tutto...Prende il via il 14 settembre a Mantova, con un inedito allestimento, l’esposizione dal titolo “Nell’oro impressa. L’immagine dei Gonzaga nelle monete e medaglie della collezione di Banca Monte dei Paschi di Siena”.
L’iniziativa nasce dall’accordo tra il Palazzo Ducale di Mantova e Banca Monte dei Paschi di Siena che ha concesso in comodato gratuito al Museo la sua eccezionale raccolta di antiche monete e medaglie di Mantova e dei Gonzaga, con il sostegno della Fondazione Banca Agricola Mantovana. La collezione è formata dai beni appartenuti a Giulio Superti Furga di Canneto sull’Oglio (Mantova), al notaio Ermanno Casero di Milano e, soprattutto, al nobile mantovano Alessandro Magnaguti e comprende ben 2184 pezzi che spaziano dal XII al XVIII secolo. Questa straordinaria collezione, seconda solo a quella formata dal re d’Italia Vittorio Emanuele III, sarà esposta al pubblico dal 14 settembre 2024 in alcuni ambienti dell’appartamento della Rustica, una fabbrica iniziata da Giulio Romano, il quale le diede la sua veste architettonica, e completata nelle decorazioni interne sotto la direzione di Giovan Battista Bertani, negli anni Sessanta del XVI secolo.
“Questa esposizione – dichiara il direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso – ridà vita a un’altra parte del Palazzo, l’Appartamento della Rustica, che presentiamo a conclusione di un lungo restauro, arricchita, è proprio il caso di dire, dalle monete e le medaglie che furono di Magnaguti e di altri lungimiranti collezionisti. La natura enciclopedica del Museo ne risulta esaltata: la varietà dell’offerta culturale sarà una piacevolissima sorpresa per i nostri visitatori e io non posso che augurarmi che sia l’inizio di una proficua e lunga collaborazione”.
“Siamo orgogliosi di contribuire con la nostra preziosa collezione “Magnaguti-Casero” all’arricchimento della bellezza del Museo Palazzo Ducale, che custodisce un patrimonio artistico e culturale di inestimabile valore – commenta Cristina Delforno, Direttore Territoriale Retail Lombardia Sud Est di Banca Mps –. Mantova rappresenta da sempre per la nostra Banca un territorio con una grande rilevanza strategica, di cui vogliamo continuare a sostenere la crescita e lo sviluppo sotto l’aspetto economico, culturale e sociale”.
L’esposizione rientra nel percorso di visita di Palazzo Ducale, senza alcun sovrapprezzo rispetto al consueto biglietto d’ingresso.
La collezione
La collezione di Banca Mps abbraccia sette secoli di storia mantovana e l’inedito allestimento vuole proporre una chiave interpretativa che lega monete e medaglie all’edificio, alle sue decorazioni e soprattutto alla storia di Mantova. I materiali esposti, nella scelta presentata da Massimo Rossi, prendono avvio dalle prime monete mantovane esistenti, della metà del XII secolo: monete di non grande qualità esecutiva, ma di grande significato, poiché – benché coniate dal vescovo – presentano l’immagine di Virgilio come nume tutelare della città, laddove i comuni italiani ostentavano i loro santi patroni.
I Gonzaga, con la presa del potere del 1328, iniziarono una nuova monetazione, che trovò il suo massimo sviluppo poco dopo la metà del Quattrocento, quando la moneta divenne un oggetto di altissima qualità esecutiva, con rimandi alla classicità apprezzabili, anche nei profili dei marchesi di Mantova. Intorno al 1440, inoltre, Antonio Pisano detto il Pisanello iniziò a fondere le prime medaglie italiane, di cui troviamo alcuni esempi nella raccolta. Nel Cinquecento, le monete coniate a Mantova raggiunsero un apice qualitativo riconosciuto in tutta Europa, nonostante esse non fossero immediatamente spendibili fuori dal marchesato, poi ducato, dei Gonzaga. Le monete mostrano una ricchezza di temi, che presentano, oltre a soggetti sacri e devozionali, stemmi araldici, imprese e in seguito anche immagini di animali, come i cani tanto amati dai Gonzaga. La raccolta presenta però anche diverse curiosità, come le monete ossidionali, coniate in materiali poveri (cuoio, piombo) durante il terribile assedio del 1630-1631, e assolute rarità, come le Dodici Doppie del 1614 di Ferdinando Gonzaga: una moneta d’oro del peso di quasi un etto, esemplare unico al mondo.
La vastissima collezione di Banca Mps viene letta nel suo significato storico e anche sociale, grazie a una serie di reperti che le vengono accostati a memoria del sistema bancario rinascimentale e della nascita dei Monti di Pietà, ma anche con la finalità di inquadrare e contestualizzare storicamente i materiali. Per questa ragione, l’esposizione stabile è completata da numerosi pezzi in prestito temporaneo: conî e punzoni, provini per l’oro, bilancia e strumenti del cambiavalute, concessi dai Musei Civici di Mantova, dall’Archivio di Stato di Mantova e dalla Galleria Estense di Modena e da alcune collezioni private.
Mantova, 13 settembre 2024
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Informiamo i gentili visitatori che nella giornata di domenica 14 aprile sono stati riscontrati alcuni lievi spostamenti, con parziali e limitate cadute di intonaco, dei cassettoni della copertura lignea della monumentale Galleria della Mostra. Si sta valutanto l'entità del danno e la sua causa. Per questo motivo la Galleria della Mostra sarà interdetta alla visita per il tempo necessario alle indispensabili analisi.
La visita a questo ambiente monumentale verrà resa nuovamente possibile al termine di queste attività. La tutela del patrimonio culturale e la sicurezza del pubblico durante la visita sono al primo posto delle priorità per la direzione del museo: vi ringraziamo per la collaborazione e confidiamo di riaprire il percorso attraverso la Galleria della Mostra quanto prima.
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