In deposito presso gli Uffizi di Firenze, la Pietà con san Giovanni Battista e santa Caterina d’Alessandria torna a Palazzo Ducale di Mantova. Il dipinto è di committenza gonzaghesca e risale al 1621, quando il ducato era retto da Ferdinando Gonzaga e dalla moglie Caterina de’ Medici. Autore dell’opera è Fra Semplice da Verona, pittore cappuccino attivo a Mantova tra il 1621 e il 1622 e intorno al principio degli anni Quaranta. Il prestito avviene nell’ambito del progetto Uffizi Diffusi, iniziativa che mira a far uscire dai depositi del museo fiorentino un’ampia serie di opere riportandole nei luoghi d’origine. La Pietà è esposta a Palazzo Ducale a partire da sabato 16 marzo presso la cappellina dell’Appartamento Ducale, lungo il percorso di visita di Corte Vecchia.
“Siamo molto felici di questo prestito di durata quinquennale – dichiara il direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso – perché ci consente di integrare con un ulteriore prezioso tassello la sezione seicentesca delle collezioni del museo. Un sentito ringraziamento va al nuovo direttore degli Uffizi Simone Verde che ha acconsentito al prestito e al suo predecessore Eike Schmidt con il quale avevamo impostato e portato avanti il progetto”.
Fra Semplice da Verona era un frate cappuccino, già pittore di corte di Ranuccio Farnese, duca di Parma e Piacenza. Entrò al servizio di Ferdinando Gonzaga nel 1621 e si trattenne a Mantova fino all’anno successivo, quando fu costretto ad allontanarsi dalla corte mantovana con l’accusa di una liaison con una damigella di corte di nome Bianca. La Pietà fu realizzata per la moglie del duca Caterina de’ Medici e la sua committenza è richiamata dalla presenza di santa Caterina d’Alessandria. Nel dipinto si nota l’influsso di Domenico Fetti, all’epoca pittore di corte dei Gonzaga, dal quale Fra Semplice recepisce le suggestioni della pennellata fluente e luminosa. L’opera pervenne in seguito alla corte medicea, come dono diplomatico, da parte dei duchi di Mantova o della stessa Caterina. Il frate pittore riparò a Genova per poi fare rotta su Roma, dove si introdusse ai favori del mecenate Cardinal Montalto con una lettera di Ferdinando Gonzaga in cui si citava il “buon servizio” effettuato dall’artista a Mantova. Fra Semplice dovette poi tornare in Veneto alcuni anni dopo, passare per Parma, rientrare in ancora in Veneto fino al 1642 quando tornò a Mantova su richiesta di Maria Gonzaga, figlia di Francesco IV e reggente del ducato. Qui lavorerà come pittore sino al termine della sua attività intorno agli anni Cinquanta del Seicento.
Il dipinto della Pietà di Fra Semplice da Verona integra ulteriormente l’allestimento dell’Appartamento Ducale – recentemente rinnovato – dove sono esposte numerose opere seicentesche delle collezioni del museo. Fino a ora il percorso di visita non ospitava nessun dipinto del pittore cappuccino al servizio dei Gonzaga.