Ecco gli esiti del contest!

E anche quest'anno siamo arrivati in fondo... ma è stata durissima! Vogliamo innanzitutto ringraziarvi per la numerosissima partecipazione: abbiamo ricevuto davvero molte foto, alcune bellissime, altre meno, ma tutte con caratteristiche interessanti e spesso sorprendenti. Il tema non era semplice e siamo davvero felici di questa partecipazione, segno di un affetto che non riusciremo mai a ripagare adeguatamente! Ma anche indice di quanto possa essere stimolante e ricco di spunti questo smisurato scrigno di tesori che è Palazzo Ducale di Mantova.

In palio c'erano una "Mecenate Card" per il primo classificato e due "Amico del Ducale Card" per secondo e terzo classificato. I vincitori verranno presto contattati dalla segreteria di Palazzo Ducale, con la quale concorderanno le modalità di ritiro del premio. Inoltre, dato il gran numero di foto ricevute, abbiamo voluto predisporre una sequenza di menzioni affiancate da una piccola "recensione" della foto a cura della giuria. Un modo per ringraziarvi e sentire i vostri pareri: trovate questo elenco sulle nostre pagine social di Palazzo Ducale! Vogliamo comunque ringraziare nuovamente chi non è stato nè premiato nè menzionato: siete stati davvero generosi e non è detto che uno dei vostri scatti non ci possa venire utile al momento opportuno, per cui parteciapre vale sempre la pena!

Ma ora lasciamo parlare le immagini: squillino le trombe, the winner is...

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PAOLO MERIGHI - Primo classificato
Come per un novello Piet Mondrian, la parola d'ordine è "ortogonalità". Ben sei piani di profondità, il cui progressivo allontanarsi dallo sguardo è appena percepibile. Solo lo sguincio della finestra della Sala di Manto e la tridimensionalità della possente muratura del Castello di San Giorgio ci danno indizi sulla terza dimensione. Premiamo dunque con il posto più alto del podio questo controllatissimo scatto, che ci mostra il paradosso di un paesaggio fatto di tessiture di superfici con intonaci a finto marmo e veri mattoni della tradizione costruttiva lombarda. Una foto coraggiosa e sottilmente concettuale, la cui rigorosa ricerca geometrica e l'interessante uso della luce, più presente mano mano che si procede in profondità, ci suggerisce un'interpretazione del paesaggio come fatto squisitamente culturale. "Paesaggio" non è affatto sinonimo di natura ma, al contrario, è artefatto dell'uomo. Complimenti Paolo Merighi e grazie per questo bellissimo scatto!

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LORENZO CAZZOLI - Secondo classificato
L'atmosfera è sospesa, rarefatta, come in un tardo pomeriggio di primavera quando il tiepido sole preannuncia il caldo rovente dell'estate. Una sorprendente serie di velature fatte di luci, ombre, vetri e tende trasparenti sembra segmentare il dualismo interno/esterno in un'infinita serie di sfumature. Zone grigie, indefinite, attraverso le quali cercare quella piccola fessura di verità che ci viene offerta sul paesaggio "reale", senza filtri. Quella fessura c'è ma non si nota subito: bisogna saperla vedere.

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ELEONORA GIANNOTTI - Terzo classificato
Uno sguardo attraverso una finestra: un cortile in ombra lascia spazio a uno splendido campanile - quello di Santa Barbara di Giovan Battista Bertani - irrorato di luce dorata. Ma la parte più interessante della foto è da cercare in quell'intenso cielo blu dove, in un gioco di illusioni, si riflettono del decorazioni in finto marmo della sala retrostante. Questa foto sembra dirci: il paesaggio è un concetto soggettivo e risente non solo dal luogo fisico in cui lo osserviamo ma anche dal "luogo emotivo", ovvero dal nostro stato d'animo. Ogni cosa porta con se un sostrato di cultura e storia che arricchisce un magnifico cielo blu zaffiro.

Per concludere riportiamo di seguito l'elenco delle menzioni, rimandando alle nostre pagine facebook e instagram la possibilità di vederle accompagnate da brevi recensioni:
"Arsqnbee"
Laura Belluzzi
Cristina Brutti
Marta Colombi
Stefania Colombo
Luca Corradi
Elenaroberto2002
"Gilt Leather"
Giancarlo Loschi
Sonia Romeo
Massimo Tonini
Cristina Zannier

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