Da Mantova all'Austria e ritorno

Fino al 1866 la serie di arazzi delle Storie dei santi Pietro e Paolo restò esposta nel cosiddetto appartamento Verde in Corte Vecchia che era stato appositamente decorato dagli artisti dell’Accademia mantovana per ospitare le preziose opere raffaellesche.

Nel 1866, per volontà dell’imperatore Francesco Giuseppe, il ciclo di Palazzo Ducale fu trasferito a Vienna “interinalmente”. Tale decisione era giustificata dall’intenzione di esporre gli arazzi nel Museo dell’arte e dell’industria, un museo inaugurato nel 1864 e principalmente dedicato alle arti applicate, su modello del South Kensington Museum di Londra. Tuttavia ignoriamo se la serie sia mai stata esposta in quella sede. Infatti, le notizie successive ce la descrivono presso un edificio annesso alla residenza di Schönbrunn dove erano state raccolte le principali collezioni di arazzi della casa imperiale asburgica.

Il 1866 segna anche l’annessione di Mantova al Regno d’Italia. Nella nuova situazione politica che si venne a creare, crebbero le recriminazioni per l’atto di allontanamento degli arazzi da Mantova: l’importanza di questo ciclo era percepita non solo dal punto di vista artistico ma anche, e soprattutto, in relazione al valore identitario di quelle opere, collegate a una primigenia idea di patrimonio nazionale. Già nel 1873 si tentò di richiedere indietro gli arazzi senza successo. Negli anni successivi si cercò in più occasioni, ma ugualmente senza successo, di sollecitare l’avvio di una trattativa diplomatica che coinvolgesse anche il Ministero degli esteri.

Appartamento Arazzi 1919 m low

Fu soltanto dopo la conclusione della Prima guerra mondiale che si riuscì nell’intento di riportare il ciclo a Mantova. Gli arazzi raffaelleschi, insieme a numerose altre opere d’arte che erano state trasferite in Austria nel corso dei secoli, furono oggetto di una delicata trattativa tra i due paesi che si concluse con la restituzione delle opere ai legittimi proprietari. A tal riguardo si rivelò fondamentale l’impegno dell’allora direttore della Pinacoteca di Brera Ettore Modigliani, che non risparmiò energie per riportare in Italia numerosi capolavori sottratti.

Nel 1919 gli arazzi tornarono a Mantova e furono ricollocati in Palazzo Ducale, nelle stanze loro dedicate. Per celebrare questo evento, accolto con entusiasmo da tutta la città, e per permettere alla popolazione di ammirare quei capolavori fu organizzata un’esposizione che si svolse dal 1° giugno al 5 novembre 1919. Questa fu l’occasione per tornare a visitare il Palazzo dopo gli eventi traumatici della guerra. (MZ)

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