Le bordure degli arazzi in Palazzo Ducale

Anzitutto, cos’è una bordura? È semplicemente quella fascia di contorno, decorata anch’essa, che corre intorno all’ampia scena centrale dell’arazzo. Il perimetro è invece una stretta fascia blu, che si chiama cimosa e su cui sono tessute le iniziali degli arazzieri e anche la “marca” della città di produzione: nel nostro caso, Bruxelles. Le bordure servono quindi da cornice, ma da cornice animata e figurata, che può completare il senso dell’immagine centrale.

marca su cimosa con BB della città di Buxelles

Gli arazzi di Raffaello in Vaticano hanno solo la bordura inferiore, che sembra una specie di “predella”; le Storie dei santi Pietro e Paolo in Palazzo Ducale hanno invece tre bordure (manca solo quella superiore), mentre ci sono arazzi con bordure su tutti e quattro i lati. Le bordure mantovane sono solo parzialmente imparentate con quelle del parato di Leone X. Gli arazzi di Palazzo Ducale e altre tessiture brussellesi coeve hanno quindi due fasce verticali, talvolta speculari e talaltra invece diverse, riprese da Raffaello; le bordure orizzontali, invece, non vengono da invenzioni dell’Urbinate.

La cosa curiosa delle bordure è che a volte “completano” il significato dell’arazzo, come per gli arazzi raffaelleschi in Vaticano, ma altre volte sembrano combinate in maniera del tutto casuale. Le bordure “miste”, in parte raffaellesche e in parte no, degli arazzi di Ercole Gonzaga oggi in Palazzo Ducale, compaiono identiche in altre serie di arazzi con le Storie dei santi Pietro e Paolo (per esempio le tessiture di Madrid), ma anche nelle Storie di Adamo ed Eva di Monaco, nelle Storie di Mosè di Vienna, nelle Storie di Annibale a Monaco di Baviera e a Firenze; e persino nell’arazzo del Metropolitan Museum di New York con Aglauro ed Erse, recentemente esposto a Palazzo Te, a testimoniare una fortuna di queste “cornici” indipendente dal soggetto del riquadro principale.

fig. 2 il giardino delle Esperidi low

Non sappiamo quando queste nuove bordure “miste” abbiano fatto la loro prima apparizione, unendo invenzioni raffaellesche nelle fasce verticali a invenzioni non di Raffaello nella bordura orizzontale, ma esse divennero presto dei clichés di tappezzeria; la loro presenza negli arazzi di Ercole Gonzaga (1550 circa) è tra le prime, ma certamente non la prima. Si suppone che esse abbiano fatto la loro prima comparsa in una serie di arazzi acquistati nel 1534 dal re di Francia Francesco I, ma questi tessuti andarono perduti durante la rivoluzione francese, oppure in una tessitura acquistata nel 1542 da Enrico VIII re d’Inghilterra e andata anch’essa, purtroppo, perduta nel 1945 a Berlino.

L’ipotesi che le bordure inferiori abbiano fatto la loro prima comparsa in una serie di arazzi tessuti per il re di Francia, sarebbe avallata dal fatto che tra le tante figure allegoriche o mitologiche rappresentate, compare anche Ercole. È improbabile che il semidio energumeno qui alluda a Ercole Gonzaga, acquirente della serie, perché queste bordure orizzontali dovevano già essere in produzione e perché gli arazzi ora a Mantova furono tessuti per un committente indistinto e poi personalizzati con lo stemma del cardinale mantovano, cucendolo sopra l’arazzo.

fig. 3 Ercole gallico bordura inferiore 2 m low

Gli umanisti francesi consideravano l’immagine di Ercole come simbolo dell’Eloquenza: un prototipo gallico da contrapporre all’Ercole libico, figura iconografica legata a Carlo V. Il soggetto della bordura potrebbe dunque rispecchiare una scelta iconografica fatta per una edizione tessuta per la corte francese, in omaggio all’Ercole gallico, il re Francesco I. Infine, a chi spetta l’invenzione delle bordure orizzontali, messe in dialogo con le invenzioni raffaellesche?

Nessun dubbio che le abbia disegnate un artista nordico e qualche anno fa proposi di identificarne l’autore in Jan van Scorel (Schoorl 1495 – Utrecht 1562). Questo artista fu in un certo senso erede di Raffaello, in quanto conservatore della collezione del Belvedere a Roma sotto papa Adriano VI, e autore di opere impregnate di cultura italiana. Posso allora ipotizzare che il disegno delle nuove bordure da affiancare alle invenzioni raffaellesche sia stato affidato a un artista come Van Scorel, che godeva di grande notorietà e offriva garanzie di omogeneità rispetto ai meravigliosi soggetti di Raffaello.
(SL)

---

#laculturanonsiferma #iorestoacasa #raffaello #luoghidipalazzoducale

Pin It

CercaInformazioni disabiliCalendarioBiglietti