UN ACCORDO PER LE COLLEZIONI D’ARTE MODERNA

Le collezioni d’arte di Mantova degli ultimi due secoli troveranno una sede espositiva stabile all’interno del Casino delle Guardie Nobili di Palazzo Ducale. Lo prevede l’accordo di collaborazione siglato tra il Comune di Mantova e il museo gonzaghesco, che consentirà una gestione e valorizzazione congiunta. Il documento rappresenta un ulteriore progresso rispetto alla precedente intesa firmato lo scorso luglio, che riguardava le collezioni di Palazzo Ducale e del Museo della Città in Palazzo San Sebastiano. Ora anche le collezioni civiche, attualmente presso i depositi di Palazzo Te, troveranno una sede espositiva adeguata per essere visitabili al pubblico.

Il Casino delle Guardie Nobili è il corpo di fabbrica affacciato sul lato ovest di piazza Castello, con ingresso dal voltone D’Annunzio. Il piano terra – attualmente zona di cantiere – ospiterà “Accademia degli artisti”, il futuro programma di artist in residence di Palazzo Ducale. La nuova “Galleria di Arte Moderna della città di Mantova” – questo il nome ipotizzato per il nuovo spazio espositivo – troverà sede al piano superiore, la cui ristrutturazione è affidata ai finanziamenti “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” (PNRR). Qui sarà ricavato un ampio spazio per le collezioni civiche e statali dell’Ottocento e del Novecento. Il Casino delle Guardie Nobili sarà quindi restituito alla città come nuovo spazio per l’arte con funzioni espositive, laboratoriali e di servizi al pubblico, favorendo la fruizione e la vivibilità della grande piazza antistante. L’edificio si presta a una gestione autonoma ma anche a un’integrazione con il percorso di visita di Palazzo Ducale, in virtù della sua strategica collocazione baricentrica, in prossimità del futuro spazio ristoro previsto in piazza Santa Barbara.

Gli oneri della ristrutturazione e di progettazione, come stabilito dall’accordo, saranno a carico di Palazzo Ducale mentre i costi di allestimento saranno suddivisi tra le due istituzioni. Ciascuna delle due Parti individuerà un responsabile scientifico, sotto un coordinamento unitario: questo gruppo di lavoro formulerà di concerto il progetto espositivo, prevedendo un’adeguata, razionale e rappresentativa distribuzione delle opere, la possibilità di un’esposizione a rotazione dei materiali conservati nei rispettivi depositi, garantendo piena visibilità alle collezioni pubbliche, uno spazio per eventi, nuove proposte ed esposizioni temporanee. Il percorso di visita prevederà l’interazione tanto con il percorso espositivo di Palazzo Ducale quanto con le funzioni di “Accademia degli artisti” previste al piano inferiore dell’edificio.

Il presente accordo consente inoltre di avviare una serie di studi e lavori di valorizzazione sulle collezioni come la redazione di una campagna fotografica e di catalogazione, coinvolgendo eventualmente anche gli istituti scolastici o universitari, nelle modalità di alternanza scuola-lavoro o di tirocini formativi. Infatti, occorrerà far interagire le collezioni comunali e statali per restituire la dovuta attenzione agli artisti che hanno fatto la storia della città negli ultimi due secoli. Si partirà dell’Ottocento neoclassico, poi purista e romantico di Giuseppe Razzetti e Giulio Cesare Arrivabene, passando per quegli artisti, come Giacomo Albè, che s’impegnarono anche nella nascita del sistema museale cittadino, per arrivare alla soglia delle avanguardie, con Romolo Romani, Ulisse Archimede Bresciani, Vindizio Nodari Pesenti, Mario Lomini, e poi avanti lungo il “secolo breve” (e sorvolando su altri nomi importanti) con Alessandro Dal Prato, Antonio Carbonati, Clinio Lorenzetti, fino a Stefano Arienti e ai nostri contemporanei.

Questo accordo – afferma il Direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occasosi inserisce in un piano articolato di progetti e collaborazioni tra il nostro museo e il Comune di Mantova. La smisurata estensione e le variegate caratteristiche degli ambienti del complesso gonzaghesco offrono grandi opportunità per la città: tra le diverse iniziative non poteva mancare un momento per la valorizzazione delle opere e degli artisti più vicini a noi, protagonisti degli ultimi due secoli e dell'oggi dell’arte mantovana. Le collezioni pubbliche infatti presentano alcuni pezzi di pregio e costituiscono una bella occasione di collaborazione tra istituzioni del territorio”.

Con questo accordo – sottolinea il Sindaco di Mantova Mattia Palazzidotiamo finalmente la città di una ‘galleria’ di arte moderna rendendo fruibile a tutti ciò che da sempre è conservato nei depositi di Palazzo Te e Palazzo Ducale. È un’operazione culturale importante per Mantova, per il patrimonio di pensiero e arte prodotto dal nostro territorio nel novecento, ma è anche uno stimolo per continuare a dar spazio e centralità alla produzione artistica”.


Di seguito alcuni esempi delle collezioni otto-novecentesche di Palazzo Ducale:

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Giulio Cesare Arrivabene, Il doge Francesco Foscari, 1863

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Giulio Cesare Arrivabene, Ester davanti a Assuero, 1833

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Clinio Lorenzetti,Atleta seduto 1930

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Giuseppe Capogrossi, Paesaggio con case
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